martedì 11 dicembre 2012

Et Bonjour !


Ciao a tutti !
Come promesso, sono tornata.

Sapeste quanta vita è passata sotto i ponti da quando sono partita da Parigi !
E quando sono ritornata, ho avuto l'impressione che tutto fosse cambiato.
No, vi tranquillizzo, i triseggiolati ci devono essere ancora. Solo che non li noto più, io vedo solo le macchine d'epoca e le cabrio :)

Le boulangeres devono essere sempre accigliate e grugnose. Solo che io adesso sorrido e non ascolto troppo quello che mi dicono, mi concentro sui macarones. E loro sorridono !

Le discariche a cielo aperto "water, placard, materasso e centrifuga" sono ancora all'ordine del giorno, ma - non so perchè - io passo sempre nel marciapiede opposto e quindi vedo solo le vetrine di scarpe e i meravigliosi palazzi d'epoca.

Il metro è sempre labirintico e affaticante, ma mi sono comprata uno scooter e raggiungo tutto in un "vruuum".

La spesa fatta senza automobile è ancora pesante, ma compro meno cose, e sono anche più magra e più muscolosa :)

Insomma, se non puoi cambiare i Parigini, cambia tu !

Vi segnalo solo una cosa che non è cambiata : il necessario "BONJOUR" (sì, detto con enfasi) che tutti noi DOBBIAMO dire all'entrata di una boutique, di un café, di una lavanderia, di un qualsiasi luogo chiuso.
Io ormai dico BONJOUR anche ai lampioni. E devo dire che non mi trovo male.

Non ci credete, alla Legge del Bonjour ?
Bon, leggete qui, malfidenti

E voi come state ?
Ale




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6 commenti:

  1. Bonjour! It is Louis XIV's fault, believe me. He came up with many -too many- rules about being la classe. Life in Paris is still narrowly regulated by Versailles etiquette. Parigini are obsessed with c'est ne pas la classe, c'est ne pas jolie, c'est ne pas gentil, c'est ne pas poli, ca ne se fait pas etc. Etre gonfle is a quality in Paris, anyway. Yet, don't you love them (les parisiens, I mean) just the way they are? Merci, au revoir! ...T'inquiete, Louis ruuuuulz! :)

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  2. Grazie per la spiegazione storica.
    Hai studiato ?
    I must confess that I do ADORE them (les Parisiens, of course).
    (Do you mind if I reply half in english half in french half in italian ?)
    Li adoro ancora di più da quando ho capito che i loro difetti sono solo il risultato dei loro complessi (di inferiorità).
    J'essaie d’être plus gentille, plus souriante, plus jolie, plus classe d'eux. Mais sans le leur dire.
    Tu fais quoi, quel est ton secret pour tenir le coup ?

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  3. Mon secret? Being myself. I don't follow the rules. I don't care if I can get some nasty comments or some arrogant, superior attitudes. I like to be me.
    My suocera (pointing to my beautiful tavolo veneziano): "What's this?" "My new coffee table". "But you have a modern sofa! You can't have an old table!" "Oh, yes, I can!" "But NOBODY buys a venetian baroque table for a modern sofa!!" I answer with a birichino smile on my lips: "Really? That's great. I love to be original."
    Complessi? Si! Di inferiorita? ...I wouldn't say that... I think they are just too much into being "la classe". There is no Parigino(a) who wants to be considered contadino :)...







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  4. Anonimo, have you read Polly's book "Freanch or Foe ?".
    Et oui, if I should give one tip to survive in Paris, I'd say : de l'insouciance!
    Dunque sei sopravvissuto a una suocera Parigina ? Io no, sono quasi finita al manicomio :) ! A l'époque non possedevo abbastanza insouciance per dire con un sorriso birichino "I love to be original".
    Ma adesso sì. E, anzi,in Italiano si chiama "faccia di culo", ops pardon il francesismo.

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    1. Ha! Ha! Ha! Don't be mean ;)! ...Sono sopravissuta a una suocera... how can I describe her... aaa... With a thousand faces? Hidden personalities? The faccia di culo can save the moral integrity, anyway.

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  5. E invece sì, insisto sul senso di inferiorità/senso di perenne competizione pas assumé.
    Ma li amo lo stesso :)

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