lunedì 18 novembre 2013

Il burro multiuso ...



E no, non è un post sporcaccione.

Ultimo Tango a Parigi non c'entra.
Michetta e Baguette è un blog da bollino verde, non preoccupatevi (ma già vedo con terrore la prossima ricerca per keywords che mi toccherà pubblicarvi. Scommetto una confezione di macarons, che il burro di Ultimo Tango salterà fuori...).

Dicevo.
Se c'è una cosa che mi piace fare, da chè sono in Francia, è la ricerca semantica delle varie espressioni.
Adoro conoscere i falsi amici franco-italiani (cioè quelle parole o frasi che voi pensate vogliano dire una certa cosa, perchè "suona così uguale alla mia lingua"...e invece vi accorgete dopo 2 giorni che avete detto una cappellata galattica e che il vostro interlocutore sta ancora ridendo con convulsioni irrefrenabili. Mi è successo. Giuro. E pesantemente anche. Vi racconterò. Oh mon Dieu...)
Capire l'etimologia delle parole.
Andare alla ricerca della radice culturale di un verbo.

Oggi mi sono imbattuta in questa espressione burrosa.

Da noi si dice semplicemente "avere un occhio nero".
Semplice. Accessibile a tutti. Anche i daltonici e i diversamente vedenti ci si possono ritrovare. Un modo di dire sano e democratico.
In Francese no. In Francese ci devono mettere qualcosa che lo renda un filino più complesso. Eh.
I Francesi ci devono mettere anche del marketing (si sa che i Francesi sono forti nella distribuzione, nella protezione del prodotto locale, nella creazione della "marca Francia").
E così i Francesi ci hanno messo del...burro.
Avere un occhio nero qui si dice "avoir un oeil au beurre noir".

Che nella pratica non è poi così complicato. No, certo. Prendi del burro, lo scurisci con...con...boh con dello scuro, lo mescoli e te lo applichi.
Chissà chi è stato quel burlone che, nel MedioEvo, ha per primo fatto uno scherzetto al burro scuro, creando non solo grande ilarità nel suo villaggio tutto intero, ma anche una catena di ilarità che si è propagata nei villaggi circostanti fino ad arrivare a PARIGI...dove il Grande Ministro della Parola Francese ha pensato bene di stigmatizzare il detto, e farlo entrare nei libroni della Academie Française : il burro nero sull'occhio.
Oh che simpaticoni, questi Francesi, che tradizione di scherzi e lazzi devono avere.

Il burro, visto il successo con l'occhio nero, hanno pensato bene di metterlo anche sugli spinaci.
"Mettre du beurre dans les épinard" significa un po' tipo "la ciliegina sulla torta" dal punto di vista finanziario/economico. Perchè quando invece intendono mettere la ciliegina sulla torta in generale, lì allora dicono papale papale "mettre la cerise sur le gâteau".

Poi c'è anche :
«Je veux le beurre et l'argent du beurre» che sarebbe un po' come dire "voglio capra e cavoli" (anche noi stiamo messi bene quanto a etimologie).

E anche :
«Eh ! Ca compte pour du beurre» che tradotto potrebbe essere "non vale un tubo".

E aussi :
«T'as pas inventé le fil à couper le beurre.. cioè in pratica "sei un idiota".

Poi :
"La tartine tombe toujours du côté beurré" cioè la Legge di Murphy alla Francese.

Infine :
"Et ta sœur ? Elle bat le beurre ?" che onestamente non ho capito bene, ma sappiamo che quando ci sono le madri e le sorelle di mezzo, non sono frasi amichevoli.

Concluderei con la meravigliosa espressione :
«Avoir le cul dans le beurre» , che indicherebbe innocentemente una persona ricca e perciò dotata di mezzi di sostentamento.

Ma come avete capito, questo post è circolare, e con quest'ultima espressione siamo tornati a Ultimo Tango a Parigi ! ;)

mercoledì 13 novembre 2013

Se proprio non avete un tubo da fare un giorno a Parigi...



Se proprio non avete un tubo da fare un giorno a Parigi...
Prendete un bus quando piove, dopo le 19h30 di sera.

Io adoro i mezzi pubblici a Parigi : cioè, davvero. Dopo circa 5 o 6 mesi che non li prendo, io li adoro.
Poi li prendo una volta, e non ci metto più piede per 5 o 6 mesi.
Sì, diciamo che ho un rapporto conflittuale e ancora non ben maitrisé con la fatica fisica e i tempi morti.
Mi fanno orrore tutti e due.
Cioè, mi fa orrore la fatica fisica morta (quella inutile) , così come i tempi morti.
Devo avere un rapporto conflittuale con la morte, mettiamola così, per semplificare.
(E infatti sì, anche la mano morta mi irrita, soprattutto se perpretata nei mezzi pubblici e nei tempi morti).
Anyway, dicevo.

In bus ancora passi. Infatti io adoro i bus. Devi solo salire uno o due gradini, composter il tuo biglietto, dire Bonjour all'autista sorridente, sederti su un seggiolino morbido con vista mirabolante sulla città, e lasciare che sia. Perchè tanto sarai bloccato nel traffico. Ci potrai mettere 23 minuti per attraversare la corte del Louvre. Contare ogni sfaccettatura della Piramide (ne ha 2456). Fattene 'na ragione e goditi il panorama.
Se sei in bus, significa che hai tempo da perdere. E lo sai. Cioè, tu sali su un bus e lasci il controllo della tua vita ad altri.
Lo trovo un concetto così liberatorio.
Se sei in bus sei uno di questi casi : un bambino, un pensionato, un turista, un libero professionista o un rincoglionito.
Io alterno tutte queste fasi, secondo l'umore.

In metro, invece, è guerra. Guerra per la sopravvivenza. Io la metro la amo meno. Devi riuscire a scendere i 50millemilioni di gradini, non renderti diversamente-camminante se hai i tacchi, non perderti nel labirinto impressionante delle 16 dico sedici linee colorate, devi evitare le orde fameliche di uscenti, le tempeste di vento a ogni svolta, i bambini, gli zoppi, i tombini, i bivii, i venditori di frutta, i suonatori, le altre orde, le pipì, le scale mobili a singhiozzi, gli scippatori e gli sguardi astiosi del flusso contrario.
Se sopravvivi, hai diritto a scendere sulla banchina, e aspettare massimo 2 o 3 minuti per il tuo treno. Ci trovi distributori di bibite e merendine. Mancano ancora i distributori di xanax e tranquillanti, ma ho già inoltrato richiesta a Delanoë, il Maire.
Ma non è finita lì. Perchè poi, dal metro, dovrai uscire. Ripercorrere un tunnel all'inverso, verso la luce, superando gli sguardi astiosi del flusso contrario, gli scippatori, le scale mobili a singhiozzi, le pipì, le altre orde, i suonatori, i venditori di frutta, i bivii, i tombini, gli zoppi, i bambini, le tempeste di vento a ogni svolta, le orde fameliche di uscenti, il labirinto impressionante delle 16 dico sedici linee colorate, non renderti diversamente-camminante se hai i tacchi, salire i 50millemilioni di gradini, salire alla luce e infine chiederti :

"E mò ndo cazzo stò ?"

venerdì 8 novembre 2013

La Liberazione della Forza Bruta



Sottotitolo: togliersi delle soddisfazioni verbali.
Lo so non si fa, non si dovrebbe fare !
Ti hanno insegnato ad essere semple gentile e rispettosa, ringraziare e dire Bonjour et Au revoir.
Ti hanno detto che la burocrazia Francese è complessa, che spesso la flessibilità è una dote sconosciuta ai Francesi, che i servizi clienti telefonici sono assai frustranti.

Soprattutto non si dovrebbe MAI fare il giorno dopo che un gentilissimo responsabile di Pole Emploi Service Clients, dopo averti risolto un noioso pasticcio burocratico in 4 e 4 8, ha visibilmente e sfacciatamente iniziato a FLIRTARE con te al telefono.

Voglio dire, che amore i servizi clienti telefonici Francesi !

Eppure. Eppure oggi. Eppure oggi credo. Eppure oggi credo di. Eppure oggi credo di aver mandato. Eppure oggi credo di aver mandato a FANCULO un'operatrice dei servizi telefonici Francesi.
Cioè, non è colpa mia. E' che oggi è arrivato a casa mia Obi-Wan Kenobi in persona mi ha autorizzata a liberare la Forza.
Ecco, è colpa di Obi.
E poi dai, non è che proprio proprio l'ho mandata a fanculo. No dai, insomma. Cioè. Voglio dire.
Le ho solo detto :

"VOI SIETE TUTTO UN POPOLO DI PSICORIGIDI QUI IN FRANCIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA".

Detto proprio così eh : carattere dimensioni 84.

Ops. Adesso chiamo Obi...

giovedì 7 novembre 2013

Pecchè ? Ditemi pecchè ? Le 6 chiavi di ricerca della settimana


Rullo di tamburi,
Siori e Siore, ecco le frasi della settimana.

accenti sbagliati toscani
Guarda amico, io ho già i miei problemini con gli accenti Francesi : èéùàòì più tutti i circonflessi.
Onestamente, degli accenti Toscani je m'en fous !

aree cani parigi
Amico, questa mi piace. Hai fatto bene a venire a salutarmi, mi fa piacere conoscerti.
Peccato che a Parigi le aree per i cani te le scordi. Tiè.

michetta scomoda
Ora. Io non vorrei subito pensare a cose zozze e alle tue pratiche sadomasofarinacee, caro amico.
Tuttavia faccio anche fatica a pensare che tu, amico, sulla michetta tu ti ci sieda per leggere il giornale la sera.
Se così fosse, sappi che la michetta diventerà subito una schiacciatina, e il problema è risolto.

parigi come vivi il parigino medio
Caro amico, come vuoi viverlo, un parigino medio? Lo vivi incazzato col mondo e di fretta.
La buona notizia è che ci sono anche i parigini minimi e quelli massimi. E lì è molto più interessante.

parrucchiere economiche parigi
Eh. Bravo amico. Se hai la risposta, scrivimi...

trasloco parigi milano
Cioè, fammi capire amico, torni in Italia ?
No, dico, ma sei pazzo ?!
Ndo vai, torna qui...

mercoledì 6 novembre 2013

Craccare il Sistema


Cercare di craccare il Sistema Francia - Episodio 1

Signorina della Mutuelle:
"Cara cliente, ci mandi tutti i documenti che le ho richiesto, gentilmente. Le lascio il nostro indirizzo email. Ha di che notare ?".
La straniera :
"Certo !"
La signorina :
"Bene. Noti : *"£*P&P&(é%&°£$_tiret_quatrevi ngtmillesmillions$£*Pç"!"£ @mutuelle.fr"
La straniera :
"(Ecchecazzz (O_o))"
La singnorina :
"Tutto chiaro vero ?"
La straniera :
"Mah...veramente....sa, sono straniera e lei parla veramente molto veloce"
La singnorina :
"Va bene...pff...le ripeto : *"£*P&P&(é%&°£$_tiret_quatrevi ngtmillesmillions$£*Pç"!"£ @mutuelle.fr"
La straniera :
"..."
La singnorina :
"Tutto chiaro vero ?"
La straniera :
"...(mafancùvà)...sì certo tutto chiarissimo...grazie"

Risultato (provvisorio) 1-0 per la Francia