mercoledì 8 maggio 2013

Les boulangères passano un esame di Stato ?

Cari amici,
non avete idea di quante cose siano successe qui a Parigi nel *piccolo* intervallo che mi sono presa dall'ultimo post. Ahem. Piccolo intervallo, sì, diciamo.

Tra le altre cose, la redazione di "Cerco Casa Disperatamente" mi ha contatta, per girare una puntata Parigina con me.
Secondo voi cosa ho risposto ?
Esatto.
Mais bien sur que OUI.
E così sono iniziati i 3 giorni di delirio (so amusant) di riprese, tra casa mia, gli Champs Elysées, la boulangerie sotto casa, Rue Mouffetard, Bastille, Canal Saint Martin e altri luoghi ameni di questa città così incredibile.

Non vi racconto (per ora) i dettagli della ripresa, ma un episodio *così parigino* che non poteva non entrare al primo posto in questo blog.
Il titolo dell'episodio è : LES BOULANGERES PASSANO UN ESAME DI STATO ?

Prologo : durante le riprese il regista lancia l'idea di fare alcune esterne per strada, nel mio quartire.
Cose semplici come passeggiare nelle viette, guardare le vetrine di macarons, comprare una baguette (e - lui propone - metterla sotto l'ascella prima di pagare. Oh les *clichés* duri a morire ... )
Bene, si fa.
Propongo di andare nella *mia* boulangerie, cioè quella che ho sotto casa e che quindi mi ha vista entrare mediamente 1 volta alla settimana, per comprare la mia bella Saint Marcel (una baguette con una nota accentuata di lievito e farina semi-integrale. La trovi calda e appena sfornata ad ogni ora del giorno e della sera. Yummi).
La *mia* boulangerie ha un'insegna con un cognome Italiano, ma le commesse sono tutte indubitabilmente orientali e quasi-francofone. Mi sentivo, insomma, un po' a casa in questa boulangerie : commesse straniere come me, insegna Italiana come me. Una Responsabile Boulangère che mi saluta sempre con affetto. Ma procedo col racconto.

I fatti : il regista mi chiede di parlare alla boulangère per chiedere un permesso di riprese. Certo ! Ghe pensi mi.
Entro, col mio sorriso delle grandi occasioni, in boulangerie. Saluto come se fossi nel salotto di casa mia. Sprizzo una piacevole aurea di confidenza e cordialità. Vedo la Responsabile Boulangère e le racconto in poche parole, con grande rispetto, cosa stiamo facendo e cose le chiederei.
#sappiatevelo. L'arroganza è bandita, in questo Paese. O meglio, l'arroganza è di pertinenza dei Francesi. Gli altri, soprattutto se devono chiedere un favore, è meglio che imparino la modalità "sorrisi & umiltà" (io ho 2 Master in materia. Cum laude).
La Responsabile Boulangère acconsente. Acconsente anche a fare un po' di teatrino, genre :
"Ma che gusto di macarons avete oggi ? Ohhh, cioccolato e fragola ? I miei preferiti, che emozione !". Cagate simili, insomma.
Mi dico "Oh che bel sense of humour, la Responsabile Boulangère. Si presta al gioco della boulagère ! Già la amo un po'. D'ora in poi le comprerò 2 baguettes alla settimana, voglio rovinarmi". Insomma ero già caduta nella modalità ti amo Parigi; vi amo Parigini.
Facciamo le riprese, esco (con la mia baguette farinosa sotto l'ascella. Oh gli stereotipi, infarinati...), poi partiamo per altre riprese. Mi dico che passerò a salutarla e ringraziarla il giorno dopo.

Passa qualche giorno, in realtà. Insomma, non mangio baguette per qualche tempo, cià.
Il sabato della settimana successiva corro sorridente nella boulagerie.
Vedo la Responsabile Boulangère, ormai amica di lunga data nel mio immaginario : abbiamo condiviso delle riprese, delle frasi sui macarones, siamo complici televisive, diamine ! Le faccio un sorriso scintillante. Le mie rughe d'espressione sono al massimo dello stretch. Bonjour ! Volevo ringraziarla per la disponibilità, era una trasmissione televisiva Italiana, non andrà in onda che fra qualche mese e sul canale Italiano RealTime, non so se lo potrete vedere qui ! E' stata gentilissima, sa ?

La Responsabile Boulangère mi guarda, accenna a un sorriso stiracchiato e mi dice : "Sì sì, me le ha già dette tutte 'te cose... Ma, scusi, lei abita a Parigi, nel quartiere.......?"

Ma che ca##@]#€€°§ç°P###!!!!!@@@@
Per la serie : che bello sentirsi una cliente abituale. Manco si ricordano se vivi nel quartiere.

No, io dico. Gli fanno un Esame di Stato di Stronzaggine o c'è una sostanza nella farina che le rende così ?

Ma io le amoooo. Oh come le amooooo :)
Chiederò a Hollande di istituire il Giorno della Santa Boulangère.
In quell'occasione potrete festeggiare tutte le persone stronzamente adorabili che vi capiterà di incontrere lungo il vostro cammino Parigino. E così sia.

Alla prossima.

Related Stories Widget by LinkWithin

2 commenti:

  1. Ciao Alessandra,
    ma ora che sei diventata una star, non ci delizi più con le tua avventure parigine! ;)

    RispondiElimina
  2. Eheh, Haruki :)
    Bisogna proprio che mi rimetta alla scrittura, hai ragione.
    E grazie eh.
    E' che Parigi è veloce come città, tante cose che succedono (la maggior parte folli o buffe)(o almeno io le vedo così), poco tempo per scrivere.
    Ci provo, promesso !

    RispondiElimina