domenica 6 febbraio 2011

Corso di Rehab - Lezione n.5



Carissimi expat, eccoci alla lezione n.5 del nostro corso.

Innanzitutto scusatemi per aver bellamente paccato la lezione di lunedì scorso.
Ma come immaginate, una expat che improvvisamente ritorna inpat si trova un po' incasinata:
amici da ritrovare, vecchie abitudini da riprendere, smettere di telefonare alla gente componendo prima il +33...cose così.
E comunque ho la giustifica (voleste vederla vi mando un pdf)


Ma torniamo a noi, cari expat, e al nostro lungo ma fruttuoso percorso di rehabilitazione espatriosa.
Volendo fare una verifichina a sorpresa rispetto alla lezione n.4, vi chiederei di inviarmi 1 foto del vostro salotto come si trova ORA.
No, non sprimacciate i cuscini, non nascondete il vassoio pieno di briciole, non soffiate via la polvere, non togliete le ciabattone con gli orsetti, non riponete i 5 telecomandi!
Lasciate tutto esattamente come è. Siate senza vergogna. E fotografate. Plis.

A proposito, il vostro vicino, quello utilizzato come cavia nell'esercizio di settimana scorsa, sta bene?
Nel caso la risposta sia no:

  •  significa che il nostro esercizio ha dimostrato la massima efficacia.
  • vi consiglio di andarlo a trovare al reparto di neuropsichiatria, sarebbe carino. E salutatelo da parte mia.
Missione completata, cari expat! Missione completata!

Ora siamo pronti per passare alla lezione successiva.

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LEZIONE n.5
Fate poco.
Anzi, provate a non fare niente per 1 settimana intera.


Se la vita da expat vi ha stressati, prendetevi una settimana sabbatica.
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Se la lezione n.4 vi ha spronati a ribaltare la casa, pulire ed ordinare, lucidare gli argenti e le porcellane di Limoges che avete in salotto, è giunta l'ora di riposarsi.

Ma chi l'ha detto che un expat debba subire la vita faticosa che il nuovo Paese d'adozione le offre? Chi?
Ah, io no.

1) Facciamo un esempio.
 Io per fare la spesa, essendo patente-munita ma auto-sguarnita, devo andare a far provvista di cibarie a piedi, con il funesto "carrellino da ottantenne".
Parigi è per lo più costituita da simpaticissime collinette e, nello specifico, il mio quartiere è il reuccio delle collinette. Sta sulla collinetta più alta, eccetto Montmartre.
Ciò significa che, ad ogni spesa, mi tocca risalire verso il mio portone trainando il carrellino come uno sherpa al campo base dell'Everest. Alcuni giorni metto tutte le borse sulla testa e inizio a parlare nepalese.
E se da domani, per applicare anche io le lezioni di Rehab, smettessi di fare fatica?

Lui: "Tesoro, cosa mangiamo di buono stasera?".
Io: "Foglie di salvia e alloro. Sai tesoro, fare la spesa era troppo faticoso, così ho pensato di finire prima tutte le provviste che abbiamo a casa. Sono avanzate solo le piantine del nostro orto potager sul terrazzino".



2) Altro esempio.
 Perché mi devo sforzare di parlare francese (oppure la lingua che vi tocca parlare, lì in cattività dove siete) all the time?
Certi giorni é facile. Certi giorni é una fatica indicibile per i miei neuroni stanchi.
Bene, e se da domani mi mettessi a parlare solo, chessò, inglese (oppure un'altra lingua che non sia quella autoctona)?
La nostra Anonima dice che i Francesi conoscono molto bene l'inglese e molto meglio di noi Italiani. E allora perché non aiutarli ad esercitare un po' l'idioma che si parla nella "perfida Albione"?
Da domani sciopero della lingua gallica e si comincia con un bel "Good morning, Sir" e "Have a wonderful day, Ma'am" oppure "May I have a sugar cube, please?" o anche "I beg your pardon?".

3) Ancora un esempio.
Andare in metro a Parigi è più spossante che correre la Marathon des sables.
Scale, corridoi, ancora scale, sali, scendi, spingi porte di 900 kg (ma chi cappero le ha progettate quelle porte dell'uscita del metro, che io non riesco ad aprire da sola se non facendo una fatica sovraumana ed emettendo strani grugniti per lo sforzo?), riscendi, risali, schiva la folla di bisonti che ti spinge da dietro, da di fianco, da davanti, sgomita, sbuffa, alzati, siediti, rialzati, riscansa, spingi, vento caldo, vento freddo, vento puzzone, vento umido.
Aiuto!
Ebbene. Chi lo ha detto che io debba fare tutta quella fatica?
Da domani mi muovo solo a portata di gamba, ovvero con un raggio ragionevole di 1000 mt dal mio portone.

Lui: "Tesoro, ci sarebbe da andare a ritirare i miei abiti in lavanderia".
Io: "Ah. E quanto dista il 5 à sec dal nostro portone?".

Lui: "Google maps dice che dista 1257 mt, door to door"
Io: "Eh no mi spiace. E' fuori area massima, e - che sfortuna - per soli 257 mt! Mi sa che ci dovrai passare tu in auto, dear" 

Voglio dire, si tratta solo di 1 settimana di terapia no?
Possiamo anche farlo no?
Anzi, facciamolo!

E, come al solito, ecco un bel test per sondare il vostro livello di fatica.

Rispondete Si o No a ciascuna domanda. 

TEST (segnate 1 punto per ogni risposta si)
  • abitate ad un 4to piano senza ascensore e il vostro partner vi chiede ogni settimana di comprare quelle 12 bottiglie d'acqua di quella marca che ama tanto?
  • siete arrivare a sognare di installare sulle finestre quelle mitiche carrucole con cestino, come si usa a Napoli, per far salire la spesa verso il vostro alloggio?
  • per la stanchezza avete smesso di alzarvi dallo strapuntino del metro, ogni volta che la carrozza si riempie, ed accettate tranquillamente di avere dei "colocataires" che vi si siedono sulle ginocchia?
  • alcune volte fingete di essere sordo-muti pur di non dover rispondere a tutte quelle complicate domande che vi fanno nei negozi ad ogni acquisto?
  • per riposarvi un po', ormai scegliete solo amici che non parlino nessuna lingua che voi conosciate. Preferite chiacchierare coi disegnini.
  • comprate la frutta e la verduna a grammi, nemmeno più a etti (figurarsi a kg, come eravate abituati in Italia)
  • cominciate a guardare con invidia le trottinettes o i roller blade (ma non li acquisterete fintanto che non avranno installato degli ski-lift nella strada in salita che porta verso il vostro portone).
Facendola breve, se avete raggiunto almeno i 2 punti, siete affaticati!
Bisogna iniziare subito la terapia della 5ta settimana!


ESERCIZIO DELLA SETTIMANA:
Provate a costruirvi un carrellino da ottantenne elettrico.
Provate a installare una carrucola con cestino sul davanzale.
Compratevi quelle mitiche basket da bambini, quelle con le rotelle incluse sotto.
Per le pulizie di casa, chiamate Mary Poppins (il 50% della paghetta è deducibile dalle impots)
Invitate amici a casa e dotateli di pattine spolveranti e autolucidanti.
Simulate un incendio, e quando i sapeurs saranno dentro casa, chiedete loro di lavarvi gentilmente i piatti (e di sciacquarli con le autopompe).

Insomma, fate esercizi per passare una bella settimana sabbatica. Ve la meritate!

Ci vediamo lunedi’ prossimo per una verifica sulla lezione n.5 e per una nuova, esaltante puntata di....Corso di Rehab per Expat!

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12 commenti:

  1. 0 punti. Ma sono stanchina lo stesso e malatuccia. Ho deciso che ridurrò lo stiro ulteriormente, e che mio marito diventerà la versione maschile di Mary Poppins. Potrei ripassare un po' d'inglese in effetti. Ma se parlassi tedesco rischierei il soliloquio? Oppure mi sto francesizzando troppo velocemente....

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  2. Ciaooo! Si, quella dell'inglese la provero'. Come mi manca. Si ho raggiunto due punti,e si'ormai faccio spesa sempre on line. me la consegnano a casa, il microascensore che abbiamo é un attrezzo per gli allenamenti dei contorsionisti. Presente quelli che si piegano tutti e si chiudono dentro una valigia?

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  3. Helga,
    zero punti?!
    Tu sei la prima della classe, sei...
    Al maritino fornisci l'abituccio e il cappellino di Mary, mi raccomando.
    Parla anche esperanto, l'importante è riposare le membra e il cervello.

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  4. Ciao Simo!
    Si si, alla prossima uscita alla boulangerie "simpatica" proviamo a ordinare "a cup of the, please" e poi facciamo finta di non capire più nulla.
    "We're NOT Italian, we're British, Ma'am"
    :)

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  5. punti zero come Helga, la pratica con l'inglese l'ho fatta direttamente a Londra ma li' era pieno di italiani questo w.e., riconoscibilissimi dalle scarpe hogan e dalla parlata a 300 decibel che la sentivano anche in scozia..

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  6. Cara Pinguina,
    si si, noi italiani parliamo UN SACCo e parliamo FORTE. Ma sai che alla fine mi piace?
    Sto parlando tantissimo da quando sono qui a Milano: con i negozianti, con la gente per strada. Attacco anche bottone (e chi mi conosce sa che io ero molto nordica nei miei approcci).
    Insomma, viva la comunicazione.
    Per le Hogan, detesto le omologazioni ok, un bel paio di scarpe inglesi in cuoio le preferisco. Ma vogliamo parlare delle scarpe dei nostri "ospiti"?
    Divertita a Londra?

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  7. beh le scarpe delle inglesi erano ballerine senza calze, premetto che faceva caldo ma fa sempre un certo effetto!!
    Si Londra bellissima e viva, non ci si annoia mai neanche volendo..stavo pensando a un posto letto all'interno del V&A museum, con vista sulla fontana interna ; )

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  8. wow!
    Se trovassimo anche un posticino per installare la mia craft room, mi aggiungerei pure io.
    Posti letto 2.

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  9. spazio per quello c'è già, al secondo piano se non mi sbaglio!
    unica nota dolente i bagni, mancherebbe il bidet ; )

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  10. Beh, non voglio fare la gnegne. Mi accontenterei :)

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  11. Qui si parla spagnolo E inglese. Le mie uniche due lingue "foreste". E quando mi capita di essere in situazioni dove c'è gente di tuee e due le etnie faccio dei macelli tremendi: parlo agli inglesi in spagnolo e vice versa. Ma mica apposta: è che sono confusa naturale!

    ...ma tu non imparare in nepali, please!

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  12. Cara Niki,
    mi sto specializzando in esperanto, ok? :)

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