lunedì 14 febbraio 2011

Viaggi nel labirinto burocratese (italiano)


Hollywood Party - il rotolo

Carissimi expat,

oggi, per la gioia dei detrattori dell'Italia e per i fan ombelicocentrici della Francia, vi racconterò di qualcosa di Milano.
Qualcosa che fa ridere.


Dunque. L'altro giorno dovevo compilare un modulo Inps, che già dal nome avrebbe dovuto spaventarmi.
No, dico. Non possono dare dei nomi normali a 'sti moduli, come in tutto il mondo? Chessò, 1-2-3 in progressione, magari aggiungendoci qualche lettera?

No, l'Inps no. l'Inps è creativa, e partorisce nomi di moduli che nemmeno Vulvia ("spingitori di spingitori di spingitori di cavalieri")(un bel link a Vulvia, qui)

Dicevo, il pezzo di spicco dell'Inps è "Codice: _CI513 - MOD.RED/EST/3 ".
Facilissimo da ricordare, nel caso lo perdeste e lo voleste richiedere all'Ente


Bien. Compilo il mio benedetto modulo con dati numeri e statistiche e poi, su suggerimento di un amico Commercialista, vado in un Patronato a richiedere la verifica del modulo prima di inoltrarlo.

Arrivo al Patronato, entro, e chiedo ai due (leggesi 2) usceri dove recarmi. Rapida consultazione tra i 2 (forse uno sa leggere e uno sa scrivere?) e poi mi spediscono al secondo piano stanza a sinistra prenda il numerino e attenda.
Eseguo.

Al mio turno entro nella porta indicata e, sfoderando il mio sorriso delle grandi occasioni, declamo un "Buongiorno!".
Questa mi guarda, pensando che sia deficiente e invece non sa che sono solo parigina.

Bene. Ottimo inizio, Ale - mi dico tra me e me. Fatti riconoscere subito, chè vieni dall'estero tu.

La tipa guarda il mio modulo e mi dice. "No no, noi non diamo assistenza su QUESTO modulo. Per questo si deve recare piano terra corridoio a destra stanza a sinistra".

Imposto il GPS e volo via, rimbalzata dalla tipa con un record secco di 4 secondi e 2 di permanenza nella stanza.

Mi reco, quindi, al piano terra, cerco il corridoio a destra (che per vederlo bisognava superare un bar, 10 persone in attesa dei DUE receptionist, 8 sedie e 3 cartelloni).

Vedo una stanza a sinistra, vedo un rotolo di numerini, vedo della gente in attesa. A posto! - mi dico tra me e me.
Mi avvicino al rotolo dei numerini e cerco di strapparne uno.

Come nella mitica scena di "Hollywood party" l'intero rotolo si srotola sotto i miei occhi inebetiti, poi cade a terra e prosegue la sua folle corsa (manco fosse un rotolo di carta igienica, e io un labrador cucciolo all'inseguimento).(Beccatevi la mitica scena del film, qui)

Divento paonazza dalla vergogna, mi scuso con i presenti, inseguo il rotolo di numeri, lo raccatto, lo riconpongo con cura, lo ripongo nel suo porta numeri e mi siedo.
Nessuno, accanto a me, ha fatto un plissé.

Tempo 5 minuti e un povero sfigato arriva dopo di me.
Fa per prendere un numerino e la fantozziana scena che è appena capitata a me ricapita a lui.
Nessuno fa un plissé.
Anche perchè, dopo l'ho capito, questa scena capita a tutti quelli che entrano e cercano di prendere un numerino: rotolo che si srotola per intero, poi rotolo che cade e rotola per tutta la stanza, tipo che arrossisce e ricompone la matassina, poi la ripone e si scusa.
 Fatto per cui se tu stai aspettando, metti, da 20 minuti, questa scena, alla sua decima ripetizione, non ti fa manco più ridere. E' un replay del reply, che noia.

20 minuti dopo e 10 rotoli dei numeri caduti dopo, mi viene la geniale idea di chiedere ad un impiegato del Patronato se per caso stessi facendo la fila giusta, visto il mio modulo.
Lui mi guarda, guarda il modulo e fa: "Guardi che io veramente devo lavorare, non posso perdere tempo"

Io lo riguardo e mi metto in "Modalità Parigi-on" ovvero la modalità sottomessa e leccaculo, ossequiosa e umile.
Lo guardo con occhi da cerbiatto e balbetto: "Ha ragione mi scusi...volevo solo sapere se stavo facendo la fila giusta, ma torni pure alle sue incombenze, e mi perdoni il disturbo"

Questo mi guarda, pensando che sia deficiente e invece non sa che sono solo parigina.

Impietosito, riguarda il modulo e mi fa: "Ma noooo signorina! Non è qui che deve fare la fila! E' al prossimo corridoio stanza in fondo!"

Ca%&?)(/##! Non solo corridoio ma anche stanza è cannata.

Saluto i presenti, saluto il rotolino di numeri e parto alla ricerca del corridoio indicatomi.
Preciso che la stanza in fondo, dove mi aveva detto di andare, trattavasi di cesso pubblico.
E siccome sono parigina ma non scema, io busso alla porta subito prima dei bagni.

Premetto che i bagni, in questo Patronato, sono le uniche stanze con l'indicazione di cosa ci stia dentro. Le altre sono anonime (come i loro occupanti) e in nessun modo puoi capire di cosa si occupi il tipo dentro. O lo sai, o provi a indovinare.

Bene. Il primo tipo si occupa di telefonare ad una amica raccontando la prognosi drammatica e le terapie fastidiose che la sua povera mamma sta subendo. E le reazioni della cugina, lo stupore della zia, il problema dell'auto che ha il carburatore sporco e le candele sifole.

Dopo 5 minuti che stavo assistendo, in piedi davanti a lui, alla triste telefonata (m'era quasi spuntata una lacrima, ve lo giuro), mi permetto di dire "Psssss, scusiiii, posso chiederle una cosaaaa?".

Il tipo mi guarda, guarda il modulo, mette una mano sulla cornetta con fare davvero scocciato e mi fa: "No! Per quel modulo deve andare nella stanza accanto e poi non vede che sono occupato?"

Evito di iniziare un corpo a corpo sanguinoso con lui (solo per pietà verso la sua anziana madre malata) e mi dirigo nella stanza accanto, dove ci sono 3 tipi di cui 2 che parlano di loro amici dei tempi della scuola mentre uno, al telefono, parla di meteo e anticiclone delle Azzorre.

Lancio la moneta e mi dirigo verso i due del dopo-scuola, solo perchè di meteorologia non sono ferratissima.
Mi insinuo nella loro conversazione e lentamente mi siedo con loro, come se fossi una loro vecchia compagna delle elementari.
Poi a sorpresa sfodero il mio modulo!

Con gran faccia di peltro inizio a fare domande su quel modulo, non smettendo mai di accennare anche alla vecchia maestra così odiosa. Si chiama tattica diversiva, segnatevela.

E tempo 3 minuti scopro che il tipo ne sa meno di me, di quel modulo. Ma tra le mie e le sue conoscenze, ci arrangiamo. Un lavoro in Team, come direbbero i fighi.


Il tipo prende una matita e comincia a scarabocchiare sul modulo cifre e numeri, parole e simboli. Abbastanza a caso, peraltro.
Ogni tanto il tipo mi dice: "Mi segue?" e io, abituata a capire la metà di quello che mi dicono i parigini, annuisco con fare complice e convinto.

E i n 5 minuti il modulo è compilato.
Guardo l'ora, e sono solo 2 ore e 20 che mi aggiro tra corridoi, rotoli, code e persone uscite da un film dell'orrore anni 70.
Ma il modulo è compilato. E io, come ogni buon Italiano, sono felice!

Come dire: bentornata a casa, Ale!

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18 commenti:

  1. eheheh bentornata in Italia!! Non ne sentivi la mancanza di cotanta disponibilita'? Mi sembrava di leggere il fumetto "le 12 prove di Asterix" quando si perdono nei meandri del ministreo a Roma.

    Cricchellina

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  2. A me è successa la stessa cosa all'ospedale a Nizza dove vivo... e mi sono detta che allora la famosa scenetta di Asterix aveva motivo di esistere :) Ma l'INPS è imbattibile!

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  3. Ecco, brava, mi è venuta l' orticaria, contenta? ;-)

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  4. Uhhh Cricchellina!
    Ecco come si chiamava quella puntata di Asterix che mi veniva in mente mentre scrivevo il post!
    Le 12 prove!
    Ti adoro, grazie, non sarei riuscita a risalire al titolo, da sola.
    Smuack

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  5. Cara Simona,
    si si, scenette come queste non sono prerogativa italiana.
    Domani vi posto la versione parigina, dove mi hanno fatto impazzire per giorni, altro che per ore!
    Benvenuta nel blog ;)

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  6. Helga tesoro,
    eeeccheesssoorragazzi! :)
    Pero' devo dire che a Milano qualche sorriso l'ho strappato. A Parigi mi avrebbero GRUGNITO contro.

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  7. Aaaaaaaaaarrrggghhhh !!!!
    Ti sei trattenuta anche troppo...tanto di cappello! Io odiooooo tout ça !

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  8. ecco io avrei fatto una scenata da manuale fregandomi la possibilità di farmi compilare i moduli ovvio..ma sono insofferente alla decima potenza a chi nell'orario di lavoro sta al telefono. C'è gente che si fa i cosidetti anche con internet ma almeno non rompe il vicino di stanza che se poco poco è onesto dopo innumerevoli telefonate di ca..degli altri prende pure lui una brutta china. Ma sai che questa è una cosa tipica trasversalmente..pure i tedeschi sono cosi', gli svizzeri un po' meno, forse perchè parlano meno ; )

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  9. Caro Sergio,
    pur'io, pur'io.
    Ma come si dice, l'istinto di sopravvivenza vi salverà :)

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  10. Cara Pingui,
    i prossimi moduli, li vengo a fare in Sfissera!
    :)

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  11. ieri mi sei venuta in mente! facevo conversazione di italiano con uno svizzero che vuole far pratica, ha una casa in italia (val d'aosta, dove parlano anche tedesco) e sta diventando matto per alcune pratiche sulla casa. Lo mandano da un ufficio all'altro e lui non capisce cosa succeda..è stata dura spiegargli come funziona..o meglio dire non funziona la burocrazia in italia :-(

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  12. Pingui,
    digli di fare esercizi di "Rehab di expat temporaneo" :)
    Grazie per il pensiero.
    E non insegnare allo svizzero le parolacce eh, che poi, una volta risolto, della burocrazia ci si fa una bella risata..
    Smack

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  13. Ale sono in crisi di astinenza :)
    Vogliamo un bel post.
    Titolo suggerito: HAI LE ORGE CONTATE.
    AHAH, peccato che non si parli di politica qui.
    Un abbraccio, buon weekend

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  14. Caro Sergio,
    grazie! Ti mando un po' di blogmetadone?
    Tranquillo stiamo lavorando per voi.
    E' che qui a Milano c'è un sacco di robe da fare uffi. E ho pochi francesi da osservare.
    Domani vado al Centre Culturel Français e vediamo cosa riesco a combinare :)

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  15. siiii, asterix é quello che mi é venuto in mente!! ecco, io dopo soli due uffici ho giá l'orticaria, non é che la parigina che é dentro di te aiuta in sti casi? ma alla fine ti hanno dato un premio per esser arrivata alla fine dell'iter burocratico??? o si va a punti? besos :)

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  16. Cara Selena,
    alla fine mi daranno l'Ambrogino d'Oro e la Eiffellina d'Oro, mi sa.
    Sono in mezzo a due paesi burocrati, ma almeno qualcosa l'ho ottenuto!
    La sera, prima di spegnere la luce, mi rimiro il certigicato Inps e la Carte Vitale....e faccio sogni d'oro ;)
    Bacioni

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