venerdì 5 novembre 2010

Trovare casa a Parigi. Corso di sopravvivenza. Parte 1

Hai trovato un appartamento che non costa un botto a Parigi? Allora c'ha la magagna...
Non vi racconterò storie.
Ma solo la vera verità: la prossima sessione di Team Building di una nota azienda di software californiana non si volgerà nel torrido deserto del Sahara, ma in Francia. E il tema della sessione sarà: Trovare casa a Parigi - affrontare i rischi senza lasciarci la pelle.




Tra le varie sfide che questa sessione di Team Building lancia, ce ne sono alcune decisamente ostiche. Paurose. E che (modestamente) ho potuto sperimentare sulla mia pellaccia quando ho dovuto trovare casa qui. Ma sono sopravvissuta (per un pelo). Vi racconto.

Come in ogni sessione di Team Building avventuroso, cercare casa a Parigi presuppone alcuni requisiti. Molti. Tu li hai?
  • Delle buone condizioni fisiche. Per dire, non puoi avere il gesso alla caviglia. Non puoi! Infatti, dovrai fare 5 piani di scale a piedi, di corsa, per andare a visitare quell'appartamentino che ti sembra carino carino e poco caro: 30 mq a soli 1.950,00 euro al mese più le spese. Regalato (?). Quindi corri. E mentre corri dovrai sgomitare, battendoti contro altre 3 coppie che anche loro hanno visto quell'appartamentino carino carino e poco caro, e che vogliono arrivare su prima di te. E fregartelo.
  • Una buona capacità di adattamento alle circostanze ostili. Perché quando arriverai all'appuntamento con l'agente immobiliare che ti ha offerto una mansardina piccola ma davvero "bien aménagée" e ti troverai in una specie di sottoscala buio e che puzza di muffa, con il gabinetto che apre direttamente sul frigo, il letto che confina con la piastra elettrica, la moquette vintage del '15-'18, il mobilio trafugato da una discarica abusiva e il calorifero elettrico "che però non funziona molto bene; meno male che il resto dell'appartamento è davvero ben arredato", in quel momento tu non potrai tirar fuori un'arma da fuoco e sfogare la tua rabbia sull'agente. No. Tu dovrai adattarti. Respirare a fondo. Ringraziare l'agente immobiliare, fare zigzag tra il frigo e il gabinetto, e scappare in farmacia a comprare della valeriana. Perchè tu ti adatti.
  • Dell'ottimo controllo emotivo. Infatti, quando la padrona di casa dell'appartamento che stai visitando vi comincerà a chiedere se: siete sposati (come no, festeggiamo le nozze d'oro proprio domani); avete figli (e certo, li ho lasciati giù in auto; sa, sono 7 non ci stavamo in ascensore); avete divorzi alle spalle (no, ma ero bigama. Vale?); avete intenzione di portare animali (il pitone lo vuole tenere mia madre in Italia; sa, si è affezionata); siete stranieri (ma figurati! parlo con l'accento Italiano solo perchè fa chic); guadagnate almeno 3 volte il prezzo dell'affitto mensile (ma certo; se mi aspetta vado un attimo a rubare i gioielli della Regina Elisabeth e sono di nuovo da lei); avete un garante francese che deve avere in banca almeno 100 volte il canone mensile d'affitto (non le avevo detto che Rockerduck è mio zio?); lascerete l'appartamento con un suo preavviso di 15 giorni perchè torna suo figlio da New York (mi chiamo Traslochi Grillo di secondo nome, non glielo avevo detto?), voi dovrete sfoderare tutto il vostro controllo emotivo. CONTROLLO EMOTIVO HO DETTO!!!!!!!
To be continued.

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