lunedì 8 novembre 2010

I vicini di casa - Parte 2

Ed eccovi il seguito. Per chi si fosse perso la (imperdibile) parte 1, ecco qui il link.

Les voisins

Oltre al vicino di pianerottolo, il caro PsicoP, a Parigi abbiamo anche dei vicini di sopra, di sotto, e di sotto a destra. E poi quelli quelli sotto sotto a destra e a sinistra. E poi tutti gli altri.
Come succede spesso nelle grandi città, tu i tuoi vicini di casa non sai nemmeno chi siano: non li hai mai visti.
Anche se abitano lì dall'86. Non sai cosa pensare.


  • forse non escono mai. Hanno fatto provviste durante la crisi energetica del '73, e da quel giorno non sentono il bisogno di uscire a fare la spesa. Sono autonomi.
  • forse traslocano alla velocità della luce, tramite automezzi elevatori che dalla strada trasportano su tutte le loro mercanzie. Tu questi camion elevatori non li hai mai visti, ma sei sicura che esistano.
  • forse è semplicemente che non li riconosci. Tu credi di incrociare sulle scale un addetto EDF venuto a fare la lettura dei contatori (ha anche la sacca a tracolla blu e la targhetta) e invece magari era l'inquilino del quarto piano che non aveva voglia di salutarti e, sentendoti arrivare, si è messo il travestimento.
  • forse addirittura esistono ascensori secondari e trombe di scale nascoste, la cui esistenza nessuno ti ha rivelato, ed i vicini si spostano su quelli, lasciandoti sola ad usare ascensore e scale primari.
Di fatto, non li vedi mai.
Tu hai voglia a memorizzare per bene tutti i cognomi stampati sulle caselline della posta, pronta a usarli nel caso fortuito di un incrocio. Tipo: "Bonjour Monsieur Croux!". Addirittura ti eserciti. Ripassi bene le erre arrotate. E fai le labbrucce corrucciate per pronunciare bene il bonjour.
Ma niente. Rassegnati. Non li incrocerai mai.
Arrivi ad aspettare con ansia la riunione di condominio (a cui tu, come affittuaria, non parteciperai!) per appostarti vicino al portone, in attesa che i condomini rientrino dal lavoro per l'appuntamento delle 18.
Un tubo.
O erano già tutti a casa e dalle scale segrete hanno raggiunto la casa sede della riunione, o quella riunione l'hanno fatta con skype in multiconferencecall. E ciccia.

Ma una certezza ce l'hai. Questi vicini esistono. Sì, perché tu non li vedi ma cavolo se li senti!
Non ne senti le voci, pero'.
Non urlano mai. Ma proprio mai. Anzi, ti mancano quelle belle litigate dei vicini di Milano, quando accostavi l'orecchio alla parete con un bicchierino di vetro appoggiato al muro. Perché se no ti sfuggivano le frasi lapidarie di lei, che ha sempre avuto una vocina tanto tenue. Lui invece era bello baritonale, un piacere ascoltarlo senza sforzi, comodamente seduta sul divano.
I vicini di Parigi invece non litigano mai. E nemmeno parlano a quanto pare. Il silenzio regna sovrano.
Alla peggio ascoltano musica. O spostano sedie e divani, armadi e letti. Forse spostare gli arredi sarà una nuova modalità di comunicazione di coppia:
  • sposto il divano = "ma tu mi tradisci?"
  • trascino l'armadio = "domenica cena dai miei?"
  • striscio un carrello su ruote = "mi hai stufata!"
  • faccio scivolare la scrivania = "ti amo tanto"
Così, per dare un po' di brio a questo palazzo così ingessato, hai pensato bene di far capire a tutti gli inquilini che non solo sei  i t a l i a n a  (e come tale hai diritto di parlare, tanto e ad alta voce) ma soprattutto hai del sangue napoletano nelle vene (e adori litigare urlando a squarciagola e sbattendo le porte).

Ah, les voisins italiens!!!

Related Stories Widget by LinkWithin

12 commenti:

  1. Io temo di essere un vicino del tipo "invisibile".
    Mi sorge solo un dubbio, sono anche rumoroso ma convinto di non esserlo?
    ARGH il dramma esistenziale!
    Vado a sostituire i feltrini delle sedie...

    RispondiElimina
  2. Bravo CC! E cammina con le pantofole, se no si sentono i talloni TUMP TUMP! :)
    E fai una azione buona all'anno: incrocia un vicino sulle scale!
    Ma dimmi, tu i tuoi vicini li conosci??

    RispondiElimina
  3. Conoscere e' un parolone...
    Vediamo, di alcuni conosco il (cog)nome, con altri ci si saluta, si parla di acciacchi ed umidita', come va, come non va.
    Altri ancora (2 di numero), incredibile dictu, li abbiamo persino invitati a cena.
    Pero' conoscere e' un'altra cosa... poi, come ti dicevo, il riservato qua sono io :)

    RispondiElimina
  4. Ciao Ale, CC mi ha dato l'indirizzo del tuo blog. Brava!! Per leggere di un altro rapporto di odio e amore con Parigi (anche se il blog è in primis di cucina) vai su http://www.davidlebovitz.com/
    E se vuoi, passa a trovare anche me!
    Ciao!
    Fiona

    RispondiElimina
  5. CC, ma il tuo è già un bellissimo rapporto di vicinanza coi vicini! Chapeau! Bravo!
    Dici che devo imbandire una mensa sul pianerottolo e sperare di incrociare qualcuno, per averlo a cena?! :)
    Comunque ti capisco: la riservata sono anche io. Cioè PsicoP a cena da me non ce lo invito! ;)

    RispondiElimina
  6. Cara nuts about Food (Fiona ciao!!)tu non ci crederai ma ti stavo leggendo PROPRIO ora! La nostra amica comune CB mi aveva segnalato il tuo bel blog e ci stavo proprio sfrugugliando adesso (ero sul post "oopss ... I did it again"). Brava anche tu!
    Adesso vado a vedere il blog che mi hai suggerito....anzi no lo conosco!! Cioé non lo leggo sempre sempre (se no ingrasso solo a vedere le sue meravigliose foto di dolci) ma è molto bello. Un professionista. Leggero' la parte su Parigi con attenzione, grazie della dritta.
    A presto, o da te o da me :)

    RispondiElimina
  7. Aleeeee! Troppo divertente! A parigi non ho sperimentato.... A milano però conosco quasi tutti e 87 i miei vicini.... mi sa che sono moltopoco riservata. Anche la settimana che sono stata a NY (affitto casa di amica Italiana), ammetto di aver conosciuto dopo 2 gg i vicini di pianerottolo..... AIUTOOOOO! Devo essere la regina degli invadenti.....

    RispondiElimina
  8. Alessandra, ti va mica di fare un paio di giorni a casa mia, a Parigi?! Facciamo cosi: tu mi conosci per bene i vicini (non so che tecnica hai: vai a scampanellargli alla porta all'ora di cena? :)). E ti presenti come Alessandra l'italiana, ovviamente. Poi io rientro e approfitto delle tue PR. Tanto, del diverso colore di capelli (io rossa, tu mora) non si accorge nessuno ! Deal?

    RispondiElimina
  9. Jajaja Ale, fantastico post pure questa volta!Mi fai scompisciare :-)...Io i miei vicini li conosco quasi tutti e 150 (civico multipalazzo argh :-() e ti dirò, quelli di scala gradirei fossero più discreti...Tra urla e mobili trascinati sopra, sotto e di lato, alle volte mi sembra abitino con me più che accanto a me!

    CG

    RispondiElimina
  10. Cara CG, i tuoi vicini sono un mix tra me e i miei vicini: io urlo, loro spostano i mobili. Non è che per caso abiti anche tu a Parigi?!
    :)

    RispondiElimina
  11. Io di vicini ne ho solo due:

    - il vecchietto della porta accanto, malato di Parkinson, gentile come tutto e che mi fa una tenerezza incredibile (e ci ritira la posta quando siamo via..)

    - una ragazza di colore che vive con le luci perennemente accese (sarà impiegata all' EDF?) e che dopo un anno ancora non ho capito se è maleducata o vive nel terrore. Appena vede me, il mio compagno o l'altro vicino SCAPPA senza salutare. Abbassa lo sguardo e via, oltre l'infinito e l'oltre.

    RispondiElimina
  12. Cara Kalante,
    ohhhhhhh, che mi consolo!
    No, perché sembravo io quella strana, qui.
    Ecco, scappano. Abbassano gli occhietti ( o fingono che tu sia trasparente come Patrick Swaize in Ghost) e poi scappano via (o tirano dritto, come preferisci).
    Il vecchietto é un tesoro, gli prepari una crostata ogni tanto? :)

    RispondiElimina