sabato 29 gennaio 2011

Trova le Differenze


Oooooohhh.
Eccomi a Milano. Milano! Insomma, el gran Milàn.
Si, dopo essere stata una expat, ora sono una inpat.

Ero curiosa di rientrare nella mia città, questa volta dopo qualche mese di permanenza fissa a Paris.
Ero curiosa e mi ero ripromessa di annotare per benino tutte le impressioni a caldo.
Di trovare le differenze, le uguaglianze, i tic dei lombardi e dei parigini, senza censure.

E cosi' venerdi' sono arrivata a Orly con la mia bella valigia da 19,2 kg esatti, il mio bel bagaglio a mano compatto ma pesante come una stele di marmo, niente borsa (din don si informa la spettabile clientela che sarà ammesso UN solo bagaglio a mano, compresi borse e pc portatili, gambe di legno e pace maker) e un bel taccuino con matita.

Come Clark Kent inviato per il Daily Mirror, io e il mio fido taccuino abbiamo lavorato in stretta collaborazione fino a stasera.


Ecco le prime differenze.

  1. Gli italiani parlano tanto, un casino, un sacco. O forse sono i parigini che sono sempre ingrugniti e non parlano mai.
    Appena arrivata al mio gate mi sono accorta che c'erano solo italiani che parlavano fra loro. Tutti a voce alta. Tutti raccontando dettagli precisi della loro vita, dei loro soldi, dei loro problemi, del loro lavoro e anche dei loro erpes. Un fastidio...
    I francesi invece, occhi freddi e viso di granito, si guardavano rigidamente in giro e, anche se in coppia, a stento scambiavano tre parole. Un fastidio...

  2. In Italia la gente è oggettivamente più gentile e disponibile. A Parigi ti trattano come un strascètt.
    E io a Milano ora mi ritrovo a prostrarmi nei negozi con dei continui "buongiorno, mi scusi, la pregherei, le chiederei gentilmente se non è troppo disturbo, potrebbe cortesemente darmi, se possibile eh, non vorrei scomodarla eccessivamente".
    I negozianti mi guardano come se fossi una marziana (o una pirla completa) e mi dicono spesso "ma ci mancherebbe, signorina; nostro dovere, signora; ma è il minimo, cara cliente".
    Ho un po' paura ad abituarmi a tutta questa gentilezza!
    Perché poi tornando a Parigi dovro' riabituarmi ai vaffa, ai pesci in faccia, ai grugniti e agli sguardi da cornacchie.

  3. In Italia le scarpe sono lucide. Di cuoio. Mediamente di buon gusto.
    Inutile giraci intorno: in Francia no.

  4. A Milano e a Parigi, per ora, fa freddo uguale. Pari patta.
    Fra un paio di settimane facciamo un riaggiornamento Bernacca.

  5. A Milano, da casa mia alla Fiera di Rho (Macef) ci metto 20 minuti e mi costa 2,00 euro.
    A Parigi, da casa mia al Parc des Expositions (Maison & Objet) ci metto 1 ora e 20 minuti e mi costa 3,80.
    Questa la diamo per pari, perché se invece dovessi andare alla Fiera di Porte de Versailles, ci metterei solo 10 minuti e mi costerebbe gratis.

  6. Le cacche sui marciapiedi di Milano sono più piccole, più discrete e più mimetizzate.
    Le cacche sui marciapiedi di Parigi sono sfacciate e diffuse.
    Mi domando che razza di alimentazione diano a quei poveri animali d'oltralpe.

  7. I negozi di Milano sono meno creativi, o meglio, ci sono meno negozi creativi a Milano.
    A Parigi ci sono più boutique indipendenti e fantasiose, ma anche più negozi sminchi e polverosi. Per ora la do pari, ma è da rivedere fra un po'.

  8. I supermercati cittadini a Milano sono un tripudio di spazio, organizzazione e offerte.
    I supermercati cittadini a Parigi continuano a non avere i posteggi, nè i separè alle casse, nè le offerte promozionali.

  9. A Milano 8 limoni in offerta all'Esselunga costano 0,58 centesimi.
    A Parigi al mercato di zona domenicale 1 limone costa 0,40 centesimi. Avranno dei semini d'oro all'interno?

  10. A Milano la Polizia Aeroportuale gira in 3 alla volta, parla barese, mangia barrette di Kit Kat e veste una divisa che gli tira sulla paciosa pancia ciccia.
    A Parigi la Polizia Aeroportuale gira in 3, non parla, imbraccia il mitra e indossa la mimetica. Sticavoli.
To be continued....

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26 commenti:

  1. Fantastico! Ne voglio ancora...
    le ragazze, la scenografia dei palazzi, le facce della gente...
    (mi dissocio solo sulla frutta: se la cerchi con tanta tanta pazienza a parigi secondo me la trovi a meno che a milano ; ) Andrew

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  2. Com'è il Macef quest'anno? L'ultima volta che l'ho fatto faceva pena.

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  3. Caro Andrew,
    ma PERCHE' dovrei sbattermi e cercarla con TANTA TANTA pazienza a Parigi? La frutta dovrebbe essere un bene democratico e diffusamente godibile, eccheccavolo :)
    Certo che continuo, prometto.
    Stay tuned

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  4. Ciao Niki!
    Pena no. Assolutamente. Ha un profilo diverso da Maison & Objet, ma ho visto tanti espositori che avevo trovato anche a Paris. Ammetto che non l'ho girato tutto, ma sono andata mirata in 4 hall che mi garbavano.
    Meno creativo di M&O, di sicuro, ma davvero non l'ho girato tutto...non posso giudicare in toto.

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  5. Come sei carica, antenne dritte, taccuino che scotta. Grande. Aleeeee ooohhhh Aleee oooooh. Si é vero parliamo A VOCE ALTA? TROPPO ALTA A VOLTE. Ma possiamo migliorare. LE arance, le arance i sicilia, mi raccomando mangiane tante, le tarocco, che ricordi. sigh.

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  6. Simona carissima,
    carica come una molla, devo dire!
    Possiamo migliorare su tanto, ma abbiamo già un bellissimo Paese (mica tutti eh).
    Appena fatte fuori 3 arance tarocco e 3 clementine, giuro. Ieri pomodorini pachino e mozzarella di bufala.
    Si sta 'na bellezza!

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  7. Voyons....
    1. i caciaroni mi vanno bene ma a piccole dosi
    2. la cortesia parigina alcune volte è mooooolto di facciata, ma ho visto di peggio da noi (anche di meglio, sì, ma a macchia di leopardo)
    3. e 4. W l'Italia
    5. da dove vengo io in Italia, c'è da migliorare molto. W il metro di Milano, ma i tram (se non sei turista) me li ricordo come un incubo...
    6. qui io dico che hanno dei cavalli in casa, non dei cani, oppure non è un souvenir animale...
    7. concordo.
    8. concordo
    9. qui la vita costa cara, però mi chiedo come mai i limoni in Italia costino così poco: c'è la fregatura? Andò a vedere nel sud dell'esagono appena possibile... nel frattempo sbavo per una cassa di arance siciliane...
    10. a parità di efficacia nel momento del bisogno, preferisco la versione panciuta.

    Saluti alla Madunina

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  8. Bentornata in Ritalia, goditi questo soggiorno!
    L'aereoporto fa un po' da limbo, noti le prime differenze francesi vs italiani/e. Impossibile confonderli!!
    Le Francesi hanno la loro immancabile divisa formata da: leggings/ballerine (da gennaio a dicembre)e tuniche larghe (anche quando pesano venti chili), 9/10 senza un filo di trucco, la borsa rigorosamente appesa all'altezza del gomito.
    Spesso sbuffano, cosi senza nessun motivo particolare...:)
    Le Italiane le "senti" subito, parlano più forte e indossano spesso un piumino corto sul jeans di due misure più piccolo (anche quando pesano 80 chili e sono alte 1,40). Pero', i, generale, alte, basse, grasse, magre...sorridono.
    E vogliamo parlare dell'uso dei cellulari? C'è da scrivere un post sulla differenza tra certi silenziosi negozi francesi (esempio le boutique sncf o la posta) dove tutti si girano al suono del tuo cellulare, e i negozi italiani dove è normale che 9 clienti su 10 stanno parlando (leggi "gridando") al telefonino...

    Viva le arance siciliane comunque:)

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  9. Cara Helga!
    Mi fai morire :)
    Ti ho salutato direttamente i 3 Poliziotti Aeroportuali che mangiavano il cioccolato, va bene?! :)
    Direi che le arance tarocco di Sicilia stanno diventando le nostre nuove beniamine, eh?
    I limoni costano poco perche' erano in sconto 50% al super. Ma comunque sono i nostri agrumi di Sicilia e non dobbiamo importarceli dalla Spagna o da chissaddove, come fanno loro. Per cui i nostri sono buoni e al giusto prezzo. Eh.

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  10. Fabiana un mito.
    Hai fotografato esattamente i 2 stili femminili :)
    Noi piumini, loro ballerine senza calze.
    Noi sorridiamo, loro nemmeno sotto tortura.
    Noi gnegne, loro gnegne.
    Noi con borse firmate, loro con borse (firmate o no) rigorosamente al gomito, il polso molle in posa chic, lo sbuffo perenne (sei mitica).
    Noi al cellulare a raccontare dell'ultimo eczema del nostro gatto.
    Adoooooorooooo

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  11. Ragazzi, bisogna che faccia un post tutto dedicato alle ARANCE Tarocco di Sicilia! Viva la Sicilia!

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  12. Sottoscrivo e aggiungerei che i negozi oltre ad essere polverosi hanno i vestiti in vetrina stropicciati come se le commesse si fossero sedute sopra. fanno eccezioni le boutuque du rue , Fbg st honoré dove i vestiti sono stirati ma il gusto non è sempre "au rendez vous"

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  13. Cara Lucia,
    le vetrine sminchie le ho notate pure io :)
    Ma, se posso dire, mi sembra che Parigi non sia la capitale mondiale dei capi stirati (nè in vetrina, nè addosso)

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  14. Eh, mi confermano che non c'hanno tempo: proprio ieri ero in visita (programmata da settimane eh?) da amici, ho fatto un esercizio rehab parziale... Per lo stiro: se non hanno l'asciugatrice stendono tutto per benino ma non stirano. Ecco perchè vestono spesso con colori scuri, chi la vede la piega? Non hanno poi molto tempo, è vero. E poi diciamocelo: vai in metro o in bus, dopo 10 minuti sei spiegazzato come prima dello stiro. Ragionamento che non "fa 'na piega", no? ;-) Allora io so' scema a fissarmi a stirare, ma certe cose come fai a non stirarle??!!!

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  15. 1) su questo argomento sfondi una porta aperta!
    Forse i nostri stanno diventando tutti un po sordi e quindi ecco spiegato il motivo dei decibel un po su di giri.

    2)Il cliente ha sempre ragione vige solo da noi!
    Quando sono in Italia mi preparo le frasi in anticipo prima di entrare nei negozi e poi mi rendo conto che qui mi capiscono e che non devo battermi ogni volta per far valere i mie diritti!
    A Parigi mi preparo prima le frasi, entro, mi incavolo perché ogni richiesta é veramente una conquista.
    Ieri sera invitata a casa di amici rigorosamente italiani passo da Amorino per comprare del gelato. Chiedo della panna a parte e quella mi chiede quanta distanze devo percorrere;scusi? in chilometri o in tempo? tutte e due. Perché? altrimenti non le posso dare la panna perché si squaglia. Senta io pago e lei mi da la panna. No perché si squaglia. Senta esco dal negozio e la mangio qui fuori, ma lei mi dia questa cacchio di panna! (stralci di vita vissuta!)
    3)La differnza la farei più sul cuoio!
    4)Passo.
    5) Frequento per il mio lavoro sia Maison&objets sia Macef.
    Forse preferisco la prima. anche se per raggiungerla é l'inferno!
    6)Facciamo direttamente un blog sulle cacche di Parigi, che purtroppo spesso non sono solo di cani!!!
    7)Passo,
    8)
    9)
    10) lo sono, saro' cattiva, almeno parlano barese, qui che lingua parlano?

    Il punto 8 e 9 lo passo perché sono troppo nervosa questa mattina e ce l'ho come al solito con loro;
    Divertiti e rilassati che qui noi resistiamo anche te!!!!!

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  16. Ma no i vestiti non sono stropicciati perché sono stropicciati! E' l'effetto French Touch, loro seguono dei corsi tipo CSIVP, (Come Stropicciare I Vestiti Piegati).
    Mica é facile, Che credete!

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  17. Helga,
    no,dico, scherziamo? Non stirano proprio?! (O_o) Lo sentisse mia nonna...

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  18. Sabrina 1,
    hai il canino più affilato del mio, che bello! :)
    Mi dici cosa fai a M&O e Macef (se vuoi via email)?
    La storia della panna è un tipico esempio di Psicorigidità Locale (delle PL). Bisogna aggirare il problema e, come hai fatto giustamente tu, dar loro ragione su tutto e poi fare il cacchio che ci pare. Eh!

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  19. Sabrina 2,
    è l'effetto French Touch & Go! Dopo che entri in un negozio e vedi i capi tutti stropicciati, te ne vai! :)

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  20. zio bo, se a Milano la gente e' piu' gentile a Parigi devono andare tutti in giro con il Taser !!!

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  21. Caro/a Palbi,
    no no, loro fra loro sono abituati.
    Il problema è per noi expat!
    Al posto del Taser, proporrei di nebulizziare camomilla in metro

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  22. Daiiiii, oltre alle solite risate, mi scende una lacrimucci, e mi si apre la piaga della nostalgia...chè è vero che le cose non funzionano, che c'è sempre un gran rebelott. la üuzza di smog, la MORATTI diocenescampieliberi ecc ecc..ma come dici tu: Milan l'è un gran Milan e io già penso a venir per il salone del mobile, che è qualche anno che manco e non va bene!!

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  23. Cara Sorelluce,
    organizziamo!
    Anche io quest'anno non me lo perdo.
    Dai organizziamo!

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  24. Si, alessandra, organizziamo! mi pare che siam il we del 17 aprile!

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  25. Domani guardo già i biglietti easy.
    Qui bisogna darsi una mossa, bisogna ;)

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  26. Oddìo. Moro dal ridere per questo post, in quanto donna milanda (come si diceva una volta, pare. io mi fido) mi sento chiamata in causa! a Natale vengo a fare un giro da quelle parti, osserverò meglio le vetrine. Qua a Vienna dal punto di vista vetrine siamo messi male, sono antiche e polverose, le insegne non parliamone. D'altra parte, però, ci sono anche varie adorabili boutique di sarte e stiliste varie, tutte concentrate negli stessi due chilometri quadrati. Quanto ai poliziotti.. Direi che somiglian di più ai nostri, solo che parlano incomprensibile ostrogoto di campagna! (visto che pian piano leggo tutto come promesso, Ale?)

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