Dunque.
Lo scorso Settembre, ci sono state le belle Journées Europeennes du Patrimoine.
In pratica, centinaia di monumenti, luoghi storici, edifici pubblici, castelli, ospedali, scuole e prefetture aprono le loro porte ai cittadini e turisti.
Notevole occasione per vedere tutto quello che non si é potuto visitare fino a quel momento, per pigrizia o per impossibilità pratica.
Bene.
E perché ce lo racconti a Dicembre, santa polenta? Direte voi.
Bella domanda, non lo so, rispondo io.
Ma vi consiglio di proseguire con la lettura perché la parte divertente arriva dopo.
Dicevo, io e la mia amica V. lo scorso Settembre ci facciamo prendere dal trip della scoperta e ci diciamo, la mattina di buon'ora:
"Escludiamo il Senato e l'Eliseo, dove le file sono iniziate alle 5.34 del mattino e dove, se sono fortunati, faranno solo 6 ore di coda. Mica siamo torde noi? Noi andremo nei posti più originali e fantasiosi.
Noi cercheremo il meglio nell'insolito!"
E cosi', le due furbissime ragazze si sono messe a spulciare l'elenco delle attrazioni disponibili a Paris.
- Le Ministère du Budget? No, troppo sterile
- Le Centre Hospitalière de Saint Anne? No, troppo triste
- L'Observatoire de Paris? No, troppo alto
- Circuit Passage et Galleries? No, troppo lungo
- L'appartement de Clemenceau? No, non abbiamo avvisato il Signor Clemenceau che arrivavavamo, non sarebbe educato andarci.
- uno strano posto chiamato Les Egouts de Paris.
Queste due giovani pisquane, con il loro limitato francese e la loro ancora più ingenua fantasia, credevano di andare a visitare una serie di immacolate gallerie sotteranee profumate al bergamotto; o un intricato dedalo di canali asciutti e lucidati con lo spick & span.
In ultimo, fantasticandoci un po' su, avevamo sognato una visita guidata in cui, indossando elemetti e lucine, imbragate in tute di sicurezza arancioni, avremmo seguito valorosi e muscolosi uomini del corpo dei Pompier Sapeurs.
Si' si'.
Nella reale realtà, le due ragazze di cui sopra si sono trovate a discendere negli inferi.
Inferi puzzolenti.
Inferi puzzolenti e maleodoranti.Inferi puzzolenti, maleodoranti e lunghissimi. Lunghissimi.
Si', perché le due ragazze erano in realtà andate a visitare le Fogne di Parigi.
Le fogne vere. Quelle in uso. Quelle di tutti i vostri e nostri giorni.
Quelle forse un po' più chic, perché situate nel 1mo arrondissement, dove usano sicuramente carta igienica rosa profumata alla camomilla.
Ma sempre fogne restano.
Una cosa spaventosa.
Sto ancora male al ricordo.
Queste due sciagurate, avanzando nelle strette gallerie e bordo "acqua", hanno cercato per qualche minuto di mantenere un contegno decoroso: si guardavano intorno con un certo interesse, indicando con l'indice i punti di maggiore interesse, si fermavano a leggere le ricche didascalie ed i pannelli esplicativi.
Poi, avanzando lungo le gallerie, il fetore iniziava a farsi più pungente. Intenso. Soffocante. E umido.
Le due belle ragazze hanno cosi iniziato ad allungare il passo, con nonchalance.
"Scusi, permesso" e hanno inizato a spingere gli altri visitatori per avanzare più velocemente.
Poi hanno saggiamente posato le loro belle sciarpe su bocca e naso, per non dover far chiamare i parenti in Italia con l'annuncio della morte della figlia proprio nelle fogne parigine.
Infine, senza ritegno, si sono messe a correre come pazze, evitando pannelli e persone, tubi e scoli.
"Dai dai" ci gridavamo a vicenda, nemmeno fossimo nella scena di Marrakesh Express al supermercato.
"Andiamo andiamo" e cercavamo il cartello "sortie" come se ci conducesse alla porta di una suite reale all'hotel George V.
Poi, guardate che stare in apnea, tenere la sciarpa premuta sul naso, correre e parlare allo stesso tempo non era uno scherzetto eh?
Appena uscite all'aria aperta, dopo 29 gradini ripidi che ti sembrano le scale verso il Paradiso, abbiamo respirato tutto il CO2 che abbiamo trovato, grate ai bus non ecologici, ché non saranno sani ma almeno non puzzano di popo'.
Ma un flash menemonico ci ha colpite: appena prima dell'uscita c'era il Gift Shop del "museo"!
Correndo come correvamo non siamo riuscite a fermarci e, magari, comprare un souvenir.
Ma se vi interessasse, sappiate che vendono un solo articolo: topi in pelouche.
°°°°
Vedi a voler fare gli originali fuori dal gruppo? ;-) A volte va bene, altre....meno.
RispondiEliminaComunque chapeau!
Cara Helga,
RispondiEliminagrazie per lo chapeau, ma ti giuro che il puzzo di **** ci perseguita ancora nei nostri incubi
:)