venerdì 14 gennaio 2011

La bellezza a Parigi

Sabrina prima di Parigi
Sabrina dopo Parigi
Per riferirsi ad Ale, invertire le didascalie


“Che cappero di post si mette a fare questa, oggi”
Vi chiederete voi.
“Buoni e leggete”
Rispondero’ io.

Voglio solo dirvi questo: il film Sabrina é un falso storico.
Dunque, la storia narra di tale Sabrina Fairchild, figlia di un autista in una ricca famiglia di Long Island.
La cara Sabrina, giovane ed ineseperta, a causa di dolorose pene d’amore,  decide di scappare a Parigi e di viverci per sempre.
Com’é come non é, la piccola Sabrina ci parte un po’ cespugliosa, vestita come Heidi in inverno, triste come un cavolo cappuccino.
E se ne va.

E ci ritornerà solo 2 anni dopo (cioé dopo -5 anni Stefaniani, non dimentichiamolo) bella come un cristallo di Baccarat, eterea come una nuvola di Eau de Bagatelle, luminosa come un ricciolo d’oro dell'Opéra.

Ecco. Per avvisarvi. Questo accade solo a lei!

Non so a voi, magnifici e magnifiche expat, ma a me sta accadendo il processo inverso.
Non che sia partita da Milano bella come un cerbiatto e magnetica come una dea, ma avevo una certa allure ed una certa cura di me.

Dopo 1 anno esatto di expattitudine parigina (quindi a –6 anni Stefaniani) mi ritrovo arruffata come un gatto di strada.
Non so voi, ma il mio livello di figaggine va invertendosi man mano che passa il tempo, ed ho come un lieve sentore che dovessi arrivare all’anno zero Stefaniano, qualcuno mi porterebbe al deposito delle déchettes e tanti saluti Ale.

A Parigi rimanere carina e curata é impossibile.

1.      I Capelli:
Qui vige perennemente un clima umido, o umido ventoso, o freddo umido e molto ventoso, contro il quale i miei bei capelli rossi hanno alzato bandiera bianca.
La frangia mi manda a quel paese ogni volta che la phono (“cavolo vuoi Ale! Tanto 2 minuti che siamo fuori e io mi ribalto indietro, increspata e umida”).
Il parrucchiere qui non riesco a trovarlo, né mi ci impegno. E anche se lo trovassi voi paghereste 70 euro per un taglio e piega che nessuno mai noterà e che al primo scroscio di pioggia si volatilizzerà come Arsenio Lupin?
La mancanza di sole non aiuta certo a tenerli lucidi e vivaci come succedeva prima, cosi’ li impasto di balsami e condizionanti nutritivi, ma Frank Provost non fa ancora miracoli degni di nota. Scrivero’ al Servizio Consumatori.
No, ma vi chiedo, avete mai visto una parigina pettinata come si deve?

Sabrina é tornata con un caschetto lucido e impeccabile.

2.    Pelle del viso:
Un po’ sulla stessa linea dei capelli, la pelle del viso si é ammutinata.
Il freddo pungente ed il vento sferzante durante l’inverno giocano con i miei poveri strati cornei superficiali come un gatto farebbe con un topolino di gomma.
Tranne che la mia pelle di gomma non é e cosi’ dopo un po’ si é incavolata e ha cominciato a diventare secca, arrossata, malmostosa.
Le do le cremine bio senza conservanti, la idrato come una tartaruga di mare, mangio frutta e verdura non 5 (come vorrebbe lo Stato Francese) ma 10 o 20 volte al giorno, ma un tubo.
La pelle é umorale e cosi me la tengo.

Sabrina é tornata con un incarnato di pesca.

3.     Abiti:
Pur non essendo mai stata un fashion addicted, amavo i begli oggetti e i bei capi di qualità.
Non mi negavo Zara né un golf in cachemire. Ma il punto non erano le marche. Bensi’ gli accostamenti.
Prima non sarei mai nemmeno scesa a buttare il pattume se non vestita almeno decentemente. Niente tuta niente sciabattamenti.
I colori che indossavo in generale avevavo il loro bel perché, anche se non sono la figlia del Signor Pantone.
Una scarpa spesso si abbinava ad una borsa.
Non in modo maniacale, ma una scarpa marrone non l’avrei mai messa con una borsa in vernice nera ed una sciarpa a frange lilla.
Qui giuro che l’ho visto.
(Ragazzi, dovrei iniziare a fotografare questi mix psichedelici; altrimenti nessuno mi crede).
Qui, oggi, mi vesto per non aver freddo. Full stop.
Il che comporta un paio di strati di sopra, doppia calza, scarpe chiuse (per la pioggia e per non correre il rischio di pestar cacche), piumone e guanti.
Se l’Omino Michelin avesse una moglie, quella sarei io.

Sabrina é tornata con bauli di abiti Lanvin, Givency, e Valentino.

4.    Stile:
Se c’é una cosa che mi ha sempre fatto ca**are é lo stile “décontracté”, che é poi un eufemismo per “svaccato di brutto”.
Lo svaccato di brutto puo’ comprendere, a vario titolo:
- un uomo con la barba sfatta e la camicia stazzonata da giorni
- una ragazza con i collant smagliati, magari in più punti
- dosi massicce di forfora sulle giacche nere
- abbinamenti cromatici che nemmeno mio cugino daltonico
-  scarpe sporche anzi no sporchissime
- pedalino da uomo corto, magari grigio topo oppure beige con piccole fantasie indecifrabili
- scarpe da donna aperte davanti con i collant con la cucitura che si vede
- capello arruffato e un po’ unto (“eh ma é décontracté!” “si’, ma mi fa ca**are lo stesso!”)
- unghie sul nero andante
- sciarpe infeltrite e coi fili tirati
- etc

Il sistema che mi sfugge deve essere questo: la mattina apro l’armadio, ci
ravano dentro ad occhi chiusi, quel che esce indosso. 
Dite che mi devo adeguare?

Sabrina é tornata cosi’ sofisticata ma cosi sofisticata che c’era da chiamare i Nas.

Ora.
Io vi chiedo.
Ma solo a me succede cosi?!

I Larrabee non mi farebbero mai tornare indietro:
"No no Ale, stai ancora un pochino li, che cosi impari meglio la lingua, và.
Ci vediamo fra un po' di anni, dai"

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47 commenti:

  1. Ale ti voglio bene!
    Non mi fai sentire sola!
    Ho finito di leggere questo post da qualche minuto e non riesco ad aggiungere niente. E' TUTTO PERFETTAMENTE VERO!
    Spesso mi sforzo e mi dico
    "io no!"
    Sono qui a Parigi,le mie amiche di Roma mi invidiano,(non credono ai miei racconti)
    "io ora sono qui e portero' alta la mia bandiera, quello del mady in Italy, quella dell'eleganza innata, quella che abbiamo tutte noi donne italiane!"
    Ma loro ti tirano sempre verso il basso.
    Anche i miei capelli hanno capitolato, riccia di natura, avevo sempre una piega modello spaghetto da fare invidia, ora...le mie storie di parrucchieri le conoscete già, il mio phon é in società col tuo.
    La pelle grigia come questo cielo!
    Ti tirano verso il basso, ma con una bella lezione di Expart, forse due, potremmo impegnarci tutte a sfoggiare comunque il nostro marchio di Italiane D.O.C.;
    Francesi sciatte non riuscirete a corromperci!!! Noi siamo le nipoti di Sophia Loren e le sorelle di Monica BelluKsi' e siamo pure inscritte all'AIRE.

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  2. Cara, carissima Sabrina.
    Tu hai un nome che é già tutto un programma: dovresti tornare a Roma con i bauli pieni di Givency...:)
    Oh come ci capiamo bene noi due!
    Senti, se ti va madami una mail se ti va. L'indirizzo lo trovi nel profilo.

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  3. ...azzarola!
    Data la mia reclusione in banlieu, certe cose credevo non fossero cosi' diffuse, invece sembra proprio di si' ... Ma accanto a sciattone e mise dubbiose , ho visto anche personcine curate, certo non all'altezza della Audrey.
    Io ho lo stesso tempo di curarmi che avevo in Italia, non credo di essere ridotta cosi' male nel senso che non noto differenze da imputare a Paris, colorito a parte e per il sole integro con vitamina D ;-) Ma forse dovrebbe essere qualcun altro a dare il giudizio, già mi fischiano le orecchie "ma che capelli, ma come ti trucchi, ma come ti vesti! Mettiti un sacchetto in testa e resta in casa!" Bon , detto questo attendo indirizzi per un restaurino...

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  4. "Sabrina" è il mio film preferito da sempre nonché il motivo per cui a cinque anni ho annunciato a tutta la famiglia che sarei andata a vivere a Parigi, per cui ho studiato francese, etc etc....
    Ora dopo un anno e mezzo in banlieue (-5,5 anni stefaniani) vorrei far causa al regista e, soprattutto, farmi pagare una cura a vitamina D, quella che si fissa col sole e di cui le ultime analisi mi hanno trovato in grave carenza ;P

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  5. TUTTO ASSOLUTAMENTE VERO!!! Potrei avere scritto quest'articolo (
    I miei meravigliosi boccoli, dopo 4 anni di expattitudine francese (-3 anni Stefaniani), somigliano più ad una deprimente permanente mal riuscita. Non si arricciano più!!
    Esco di casa vestita un po' come mi pare (mai fatto una cosa simile in Italia) e senza trucco (9 francesi su 10 non conoscono questa parola, anche quelle che ne hanno bisogno!!)

    Temo non sia un fenomeno legato esclusivamente alla capitale, anche la Normandia mi ha resa cosi scialba...

    Propongo di scrivere una letterina all'ambasciata italiana. O magari alla CAF, non so, magari sono previsti dei sussidi speciali per le espatriate (italiane)che hanno subito le stesse angosce...
    :)

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  6. francesine belle, che dire...qui in spagna me la passo stupendamente! d'estate, grazie al gran caldo, ai 35ºc fissi che non scendono per 4 mesi, e che son umidi piú del mio amato e caro friuli (che udine é conosciuta come l'acquitrino d'italia), la mia pelle da 32 torna quella di un'adolescente infestata dai brufoli, e non ci son santi o creme che me li facciano sparire. devo aspettare che la temperatura cali, verso novembre e che inizi la stagione della piogge per riavere un viso decente e non sentirmi ancora un'adolescente paranoica.
    in quanto alla pelle, grazie alla meravigliosa acqua di mallorca, che proviene dal mare, son cosí secca che a 25 anni, quando ci son andata a vivere, ho scoperto cosa significasse mettere la crema nel corpo, io che a 13 anni ho subito un'ustione di 2º grado nella gamba scolando la pasta e dopo un anno non c'era traccia! ma qui no, sta acqua mi sta ammazzando, ora in andalucia mi bruciano le mani se lavo troppi piatti e biberon...sigh
    parliamo dei denti? sempre grazie a sta acqua io che avevo i denti sanissimi che piú sani non si puó ho iniziato ad avere delle carie, e non é finita lí, comunque gli spagnoli son messi peggio, giá che perdono denti giá da giovani, e non mi riferisco a quelli di latte...
    capelli...dopo 0 anni stefaniani, quasi, si son abituati, e comunque in estate non li asciugo con il phon, tanto con sto caldo in 5 minuti son belli asciutti, ma anche lisci, piatti, smorti...fortuna che il colore regge, ma se vado avanti cosí con sto stress mi ritrovo bianca!
    e che altro dire...riguardo all'abbigliamento seguo il mio stile, ma se mi metto in tiro mi guardano strano, cosí che evito, e vabbé, troveró eventi mondani dove portare i miei stivaloni 180€ in saldo, che qui la gente non apprezza, visto che vanno di stivali 10€ dal cinese...
    ok, non me la passo troppo bene, non me la tiro piú!
    bacioni :)

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  7. RAGAZZE,
    prima di rispondervi singolarmente, vorrei solo dirvi che vi voglio bene!
    :)

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  8. E se viveste a LONDRA cosa fareste? Vi buttereste dalla Torre? Paese che vai........ Un bacione a tutte.

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  9. Anonimo,
    forse a Londra non c'è un tempo bellissimo, ma ogni volta che ci sono andata ho trovato il sole (certo anche pioggia), ma molto spesso sole.
    Parigi è risaputo essere una bella città, ma con un clima disgustoso :D

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  10. ma no che non ti devi adeguare! pure io vivo in un paese in cui le donne non badano tanto all'apparenza anche se donne carine vestite bene io a zurigo le vedo, ovvio sono le piu' ricche ma immagino che sia cosi' anche a parigi o no ?!
    semplicemente cerca quello che ti piace e vestiti come vuoi, truccati come vuoi etc..
    il parrucchiere è un argomento ostico per noi italiane, trovarne uno bravo all'estero e che non costi un botto è dura pero' si trova..io saro' strana ma ormai ci vado anche all'estero se mi serve, quando sono in viaggio! Dite che sono una incosciente?!

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  11. Cara Helga,
    innanzitutto mi diresti come integri la D? Ché le ultime analisi del sangue mi hanno avvisata che inizio ad averne una bella carenza pure io. Olé.
    Poi, non é tanto il tempo per la cura che a me manca, ma lo stimolo guuardandomi attorno!
    Torno a Milano e mi sento Heidi ogni volta...gasp!

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  12. Cara Kalante,
    anche io sono in carenza di D!
    Andiamo bene.
    Ah, e per la causa al regista, facciamo una "action class" dai!

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  13. Cara Fabiana,
    chiedere alla CAF dei sussidi beauté é una cosa geniale!
    Io ne approfitterei per farmi un giro di remise in forma in Italia, prima alle terme, poi un soggiornino a Roma (bella stilosa, la città) poi un giro a Parma (una città dove si mettono le tods anche col pigiama) e poi un bel soggiorno-cura a Capri, a prendere vitamina D a palate.
    Organizziamo, care expat?

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  14. Cara Selena,
    benvenuta nel club (é un club internazionale il nostro! mica esclusivamente francese).
    L'acqua salata o troppo dura é un disastro, ti capisco. Sembra una boiata, ma perché non provi a farti l'ultimo risciacquo dei capelli con acqua bollita e aceto?

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  15. Cara Anonimo,
    a Londra saremmo messe come a Parigi, o a Zurigo, o in Spagna.
    No, spiegatemi: in Italia puoi nascere non stupenda ma carina lo puoi diventare grazie a clima, stile, bellezza un po' più diffusa che qui.
    All'estero dove siamo noi, anche se nasci gnocca hai solo un percorso in discesa verso il sacchetto di carta in testa?
    Hmmm...

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  16. Kalante!
    La parola "clima disgustoso" l'hai detta tu eh! :)
    Se chiedi a un parigino ti dirà che il clima di Parigi é notevolmente migliore di quello di Milano e che a Parigi fa moooolto meno freddo che a Mi.
    What?

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  17. Pinguina cara,
    ma la bellezza e la cura e lo stile non dovrebbe avere nulla a che fare con la ricchezza.
    Dovrebbero essere caratteristiche diffuse e democratice, alla portata di H&M e Zara e di una ragazzina universitaria squattrinata come di una sciura di 50anni.
    Ma qui non é cosi.
    Io cerco di non adeguarmi, ragazze. Ma che fatica!

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  18. Siamo tutti carenti di vit.D3, figuriamoci qui al nord ;-) Io son passata in farmacia, ma l'olio di pesce sarebbe meglio....

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  19. Helga,
    merci. Allora sono già sulla pista giusta: da 20 giorni integro con 1 compressona di Omega3 al gioeno (tipo olio di fegato di merluzzo, temo).
    Poi spero nel sole primaverile (ed estivo!)

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  20. Io ero talmente decontractée che Parigi mi ha migliorato

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  21. beh capelli unti no, anche se a volte la ricrescita ha avuto la meglio sulla mia to-do-list pero ho fatto pastrocchi da sempre in campo abbigliamento. in piu non sono certo una dea dalle misure perfette.diciamo che sono piu look consapevole qua. Il detto chi bella vuole apparire un poco deve soffrire io non lo accettero mai comunque

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  22. Il Subcontinente almeno, con i party delle varie ambasciate dava modo di infilarsi un vestito decente e due gioielli, la medicina tibetana e quella ayurvedica aiutavano per pelle & C.
    Qui mi sono vestita umanamente, non elegante, solo umana all'italiana, gonna, scarpe e borsa in tinta, maglioncino di cashmere, capottino e un filo discreto di trucco. Ho suscitato tali e tanti complimenti da sentirmi imbarazzata: non ci provo più!
    Rigorosamente in tuta, mattina, mezzogiorno e sera!

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  23. Simona
    hai una figlia che ci potrebbe dare lezioni ;)

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  24. Niki,
    il tuo Sub era come mangia prega ama, sezione Bali, ma meno finto, vero? :)
    La tuta da sera con un filo di pailettes almeno? ;)

    Uh mamma. Riflettevo su tutti i vostri commenti (e i miei): e mi dicevo, ma siamo strane noi o sono strani loro, tutti loro?
    Hmmm...

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  25. Le parigine però sono belle, dai.
    Soltanto, quei maledetti tronchetti..........

    I collant bucati mi ha detto un'amica francese
    che li bucano apposta e se non ricordo male un anno li hanno venduti anche direttamente bucati.

    L'effetto voluto, mi diceva, è 'incontro hot improvvisato in pausa pranzo'.

    Andrew voce fuori dal coro pronto a prendersi
    lancio di ortaggi.. :D

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  26. Caro Andrew,
    gli ortaggi non te li lanciamo che qui valgono come tartufi di Alba. Al massimo io ti lancio formaggi puzzoni.
    Grazissimo per il bell'intervento illuminante.
    L' "incontro hot improvvisato in pausa pranzo" (con un rottweiler unghioso e pure di pessimo umore e pessimo gusto) mi mancava, grazie.
    Adesso so che non é frutto di incuria femminile e cio' mi rende molto più serena.
    Lancero' sul mercato scarpine con la suola già sporca di cacca e diventero' molto ricca, lo sento.
    Oppure reggiseni già slabbrati (tipo come succede dopo incauti lavaggi a 90°) o golfini già tarmati.
    Al primo milione di franchi francesi vi invito tutti a cena fuori.

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  27. Nel centro dove vado a fare yoga ci sono due cabine, uno per noi donne e un' altra per i maschi (cosa rarissima a Parigi, dove ci si cambia tutti insieme allegramente!sempre se lo spogliatoio c'é!)
    Perché se sulla porta c'é scritto Femme, ti ragazza francese, vai a spogliarti nel camerino Homme, forse nella speranza di quel famoso incontro hot della pausa pranzo?
    Ma soprattutto perché nessuno dice niente?


    E poi, perché quando ti spogli,ti togli le mutande?
    e ancora perché le lasci per terra per tutto il tempo della lezione e tranquillamente te le rimetti, dopo che una decina di persone ci hanno camminato sopra?
    Farà parte di questa difficilissima arte dello stile decontracte?
    Ne devo fare di strada ancora!


    Giuro sul nostro Tricolore che questa testimonianza é vera:
    A volte arriva qualcuna/o che dice all'addetto dell'accueil che non si é ha portata/o il cambio per fare la lezione;
    QUAL'E' IL PROBLEMA?
    Si apre un enorme cassetto che raccoglie tutti gli indumenti dimenticati e sottointeso puzzolenti e li puoi scegliere e indossare queste sciccherie per fare la tua lezione!!!
    Che chance! Purtroppo ho il vizio di non dimenticare mai nulla e non ho mai potuto approfittare del "magico" cassetto che una volta aperto emana nell'ambiente un rilassante aroma di lavanda.


    Per l'anonimo/a che ci ha detto che ha Londra è anche peggio, please dicci di piu.

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  28. Sabrina,
    ecco perché mi sono rifiutata di iscrivermi ad un corso di yoga, dopo averne visitato uno qui vicino.
    Domani ti rispondo meglio.

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  29. beh, io milanese trapiantata a parigi e ritrapiantata, dolente, a milano, non la vedo proprio così. i francesi non san tagliare i capelli, almeno non alle italiane; però, a milano la mia chioma fa pena, tandis que à Paris, beh: a parigi ho i capelli mossi da sogno, a milano sono più crespa che riccia. e per me qui fa più freddo (anche no, è solo più umido) ci sono più cacche di cane. insomma per me parigi-milano: 8-0. sorry.

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  30. Carissima Sabrina,
    cerchero', in sintesi, di rispondere ai tuoi quesiti:
    - perché la ragazza é analfabeta, ohimé, e qui nessuno vuol far pesare differenze socio-culturali (ahahah)
    - sono mutande speciali, brevettate per i voli della Nasa. Non si sporcano, non si riempiono di microbi e germi, non si lavano e non si stirano. La tipa era una collaudatrice Nasa, appunto.
    - sul cassetto anche tutta la mia ironia vacilla. Mi viene solo da dire: che zozzi santoilcielo!
    Sabrina, non so dirti, non ho parole, anche perché tante di queste cose le ho già notate e sono già rimasta di sasso. Volete un post sull'igiene e Parigi? Non so se avro' mai il coraggio di farlo.
    Un abbraccio, con vestiti MIEI, lavati con coccolino e stirati. Argh

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  31. Cara Virginie,
    ti aspettiamo a Parigi, a braccia aperte! Torna presto.

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  32. Grazie Virginie mi hai dato il coraggio di affermare che la penso come te, per carità io adoro milano, ma non gli italiani, che ormai la decadenza stia peggiorando tutti ok, ma insomma vivere sempre come un oggetto sessuale e non come una donna e dover sempre accettare di dover stare dietro alle mode se no non sei accettata dalla società perciò guai se non hai l'ultima novità addosso che noia, io difendo il mio essere donna con tutte le mie curve non sono un ragazzino con le tette, ma una donnna con le forme, mi piace vestirmi bene è vero ma come piace a me non come la moda del momento impone o per dover sedurre ad ogni costo. pongo domandona, ma non vi sentite più libere, protette e con più dignità che in Italia?..isa

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  33. Cara Isa,
    stai scherzando vero?
    Dimmi di si, per favore...

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  34. Torno a te Isa, perché ti ho riletta con calma stamattina.
    Sollevi una marea di questioni, che pero' mi fanno davvero impressione. Intendo dire che io non ho mai e dico mai percepito una sola delle cose di cui parli (mi vesto come mi piace, non mi sono mai sentita oggetto sessuale né sul lavoro né nella vita, mai sentita "un ragazzino con le tette" e questa non l'ho capita neppure troppo, mai sentito di "dover" sedurre qualcuno ad ogni costo se non chi voglio davvero sedurre etc etc).
    Evidentemente partiamo da esperienze di vita e prospettive molto molto diverse.
    Qui, più che altro, si ha la sensazione che non freghi a nessuno di come sei vestita per strada. In realtà la società (intesa come relazioni, amicizie, lavoro, coppie etc) ha delle belle regole non scritte. Diverse dalle nostre, forse, ma ci sono.
    E poi non dimenticare che tutto (TUTTO) ha il suo lato positivo, e pure quello negativo.
    Cara Isa, ti auguro di vivere già a Parigi. In caso contrario, come per Virginie, ti aspettiamo a braccia aperte.

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  35. Dopo tre anni di campagna inglese (totalmente diversa dalla Londra sciccosa) mi ero abituata senza problemi all'abbigliamento sciatto/senza trucco/senza pettinata -il mio sciatto era considerato "elegante" dai conoscenti inglesi-.
    Ora mi trovo in questa pausa di 7 mesi a Singapore e qui si' che ci si deve curare!! nella zona uffici le ragazze escono con vestitini che vedo normalmente indossati ai matrimoni. Avete presente i vestitini attillati alla cinese? Con i capelli tirati su?? Questo e' TUTTI I GIORNI!!!
    Anche qui clima umidissimo ma acqua dolce (distillata direi...) i cibi al ristorante non mi piacciono e cosi' mangio frutta a gogo' (verdura ci sono solo cavoli e affini... niente insalate che costano un botto e solo nei supermercati per expat)
    Per i capelli, i parrucchieri fanno tutto al contrario: prima te li tagliano (a secco) poi, dopo averteli lavati e sciugati, ti fanno il colore, per poi rilavarli e asciugarli di nuovo... Quello si' sono economici, taglio+ colore 25 eurini!!

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  36. Cricchellina,
    allora esci in abitini attillati in seta, capelli su e trucco leggero tipo eyeliner e un tocco di gloss?
    Uh che invidia :)
    L'iter del parrucchiere (anche se non nozioni di tinture) mi pare un filo bislacco. 2 lavate e 2 asciugate + la tinta: il capello ringrazia!
    Comunque, visto il prezzo, credo che organizzeremo presto un pullman di italiane expat a Parigi verso Singapore. Missione: coiffeur! :)

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  37. eccomi. sono di nuovo a casa. c'est à dire à Paris. e, scusate se è poco, oggi sono atterrata con il sole e il cielo blu, mentre a linate c'era la nebbia :P a mezzogiorno.
    boutades a parte, anch'io trovo che isa abbia ragione: le francesi (alcune, quelle chic, quelle che non considerano gli italiani "ritals") sostengono che le italiane sono elegantissime, ma anch'io le vedo più fashion victims che eleganti, andiamo: se non si è in uniforme, non si è. tandis che qua si fa come ci pare. e la dignità di donne non dipende dalle tette. almeno, così vale per me (che pure son dotata ;-)

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  38. Ciao Virginie,
    sul meteo non dico nulla. Colpo di fortuna :)
    Sulla questione eleganza, io invece vi racconto come la vedo. Da noi vedo una cura maggiore nelle persone. Firme o non firme eh. Da noi vedo che puoi essere curata senza essere vestita per 2500 euro. Qui vedo per lo più trasandatezza (che poi magari 2500 euri li é costati pure, quella trasandatezza).
    Da noi vedo una cura (che ancora una volta non significa marca. Ok, da noi tanti si aggrappano alle marche perché uno stile proprio non l'hanno). Ecco la parola: cura. Cura come ordine e pulizia della persona. E le vedo MOLTO MENO diffuse qui, dove lo stile che vige é "più trasansata più chic" (vedi la storia delle calze smagliate).
    E la dignità delle donne non sono mai stato un argomento per me, a Milano e nel mio ambiente di vita e lavoro.
    Poi ognuna di noi verrà da contesti diversi, non so...

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  39. Sul costo del parrucchiere a Parigi vs Milano bisognerebbe fare la rivoluzione. A Milano facevo la piega tutte le settimane per 15 euro, qui non ne uscirei con meno di 30.... Bisognerebbe trovare un parrucchiere e convincerlo a farci il prezzo più basso, che poi noi veniamo ogni settimana, mica una volta ogni tre mesi !!!

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  40. Cara Anja,
    troviamo un italiano expatriato che abbia aperto un trucco e parrucco qui! La caccia é aperta :)

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  41. Trovato(a)! Lascio alle espat di Parigi l'onore di far da cavia :)
    http://tv.repubblica.it/mondo/parrucchiera-per-depresse-dalla-sicilia-a-parigi/61342?video=&ref=HREV-5

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  42. Grande Fabiana.
    Guarda il sito. Ma è lei?
    http://www.lucia-iraci.com/luciairaciFR.html

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  43. Ma...noi siamo depresse? Cioè possiamo andarci il giorno di chiusura e avere il coupe gratis? :)

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  44. No...depresse no, dai...magari un po' stressate per via dell'espat syndrome :)
    Comunque si, è lei...spirito imprenditoriale (femminile) italiano :)

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  45. Infatti. Ottimo link e ottima iniziativa di Lucia. Chapeau!
    "Expat Syndrome" è geniale, posso usarlo per un mio prossimo post??

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