venerdì 17 dicembre 2010

Il Tecnico Parigino (del frigo)


 
Eh si.
Alla fine il Tecnico Parigino l’abbiamo dovuto chiamare.

  • Il frigo continuava a spegnersi e fare TAC TAC TAC.
  • la lavatrice continuava a fermarsi e a non centrifugare.
  • Lo schermo del pc continuava ad andare in black out.

E cosi’, mio malgrado, il fidanzato si é deciso: “qui abbiamo bisogno di un Tecnico Parigino”.
Io ho pianto calde lacrime di terrore, ma ho dovuto accettare: in casa ormai non si mangia se non crudità, si sta dando fondo alla riserva di biancheria e stare al pc  é diventato un supplizio.
E sia.

Il Tecnico Parigino ci dà appuntamento per un mercoledi mattina alle ore 8 puntuali.
Io e il fidanzato per l’ansia non dormiamo la notte, puntiamo la sveglia alle 6 per pulire l’appartamento e renderlo caldo ed accogliente per il Tecnico. Sforniamo brioche calde e prepariamo the caffé decaffeinato e doppio espresso italiano (sa mai che il Tecnico preferisca una marca o l’altra, prendiamo Illy e Lavazza).
Riordianiamo al massimo la cucina e lucidiamo l’argenteria. Ripuliamo ogni ripiano interno del frigo, con acqua e aceto per renderlo deodorato e disinfettato.
Già che ci sono faccio il cambio-armadi per la prossima stagione, profumo gli armadi di essenza di limone e cannella e lavo i vetri (fuori e dentro).
Ci mettiamo i nostri vestiti della festa, una goccia di profumo, una mentina per l’alito e DRIIIN alle 8 in punto il Tecnico suona al citofono.

Con mano sudata e tremante apriamo la porta e ci si para davanti questo omone barbuto, con un bel sorriso cordiale.
Strano! Sorride? Ma non é nel protocollo del Tecnico Parigino sorridere cordiamente!
Il TP (Tecnico Parigino) chiede permesso e si pulisce le scarpe sullo zerbino prima di entrare in casa.
Strano! Si pulisce le scarpe invece di portarci dentro sabbia e fango? Ma non é nel protocollo del Tecnico Parigino pulire le scarpe!
TP si avvia al frigo e intanto noi, con voce sottomessa e tremolante, gli spieghiamo i “soucis” che ci affligono da 1 mese.
Glieli raccontiamo quasi con vergogna, scusandoci del disturbo e promettendo che questi inconvenienti non si ripeteranno mai più, lo giuriamo sul produttore di frighi.

Il TP inizia cosi’ la fase diagnostica: con dolcezza apre il frigo, guarda cosa mangiamo (solo verdure fresche e latte a lunga conservazione, ultimamente); delicatamente apre il freezer e annota che in questa casa non si tengono surgelati (per forza! Mi si scongelano 3 volte al giorno); con ammirazione guarda il pannello generale dell’elettricità di casa e constata che é nuovo e ben fatto e molto pulito anche (a parte che ho spolverato 5 minuti fa, la casa é stata rifatta 1 anno fa, si, molto bene molto bene).
Strano! Gentile questo TP? Ma non é nel protocollo del Tecnico Parigino essere cosi gentile!

Dopo la fase diagnostica, pero’, inizia la fase detta della “maieutica del Tecnico”, ovvero quando il TP ti intervista sulle tue abitudini personali al fine di farti ammettere che il frigo l’hai rotto tu e devi ricomprarne uno nuovo.
Inizia deciso:
”Lo apre molto sovente durante il giorno?” (poco, giuro. Tiro fuori quello che mi serve la mattina e poi me lo faccio bastare)
”Introduce cibi bollenti sui ripiani più alti?” (no no figuriamoci. Mai. Mai. Li metto fuori dalla finestra per non disturbare il relé del frigo)
“Dimentica spesso la porta aperta” (quella di casa spesso. Cioé il mio fidanzato lo fa. Io no mai. Cioé solo 1 volta e con le chiavi fuori per giunta. Ma il frigo mai! Sempre sempre chiuso. Giuro.)
“Ma questo TAC TAC il frigo lo fa di giorno o di notte e se lo fa di notte chi si alza ad accudirlo?” (guardi, facciamo i turni. I giorni pari io. Dispari il fidanzato. E se siamo fuori il week end chiamiamo una babysitter)

Il TP a questo punto si ferma. E’ soddisfatto delle risposte. Sorride di nuovo.
Si capisce che é un animo bonario in un corpo di TP. Fosse per lui tutte le visite finirebbero con una briscola chiamata. Ma il protocollo dei TP é severo e non transige. Deve arrivare al verdetto finale e deve farlo entro 10 minuti.

“Ma quindi cosa ha il nostro frigo?”

A questo punto TP ci guarda negli occhi.
Io e il fidanzato pendiamo dalle sue labbra e lo fissiamo ipnotizzati, quasi che la nostra prossima domanda sia “é maschio o femmina?”.
E il verdetto arriva affilato come una sciabola:

“Ah non lo so mica io! Deve essere un problema di rete elettrica del palazzo. Dovete chiamare un Tecnico Parigino della Rete Elettrica”

Cosa??!

“Il frigo gode di ottima salute. Certo non mi farei invitare a cena a casa vostra, visto quello che avete: nemmeno alla clinica Chenot si mangia cosi poco e cosi' sano. Niente burro. Nemmeno una salsina unta. Nemmeno del formaggio stagionato. Nemmeno della panna.
Pero’ il frigo é okkei!

A questo punto il  simpatico TP rimette a posto i suoi arnesi (peraltro inutilizzati), ci fa un paio di sorrisi di incoraggiamento, ci saluta con bonomia, lascia la ricevutina e se ne va.

Ma prima di salire in ascensore si volta, ci  guarda serio e ci lascia la sua perla di saggezza:

“Mi raccomando. Quando chiamerete il Tecnico Parigino dell’Elettricità, ve lo dico come consiglio spassionato, siate gentilissimi, quasi sottomessi. Sono fatti un po’ a modo loro e bisogna usare i guanti di velluto, con quelli.
Buona giornata!”

Anche noi lo salutiamo con gli occhi lucidi.
Questo TP é stato eccezionale: cordiale, gentile, pulito. Si d’accordo non ha riparato un tubo, ma avercene di TP come lui! Io lo richiamerei domani, anche per la perditina del rubinetto e per quella bruciatura che si é fatto il fidanzato col ferro da stiro. Anche per consigliarmi sul fertilizzante per il ficus. E per farmi suggerire i regali di Natale a mammà.
Uno di famiglia insomma.

Ma adesso bisogna chiamare il Tecnico Parigino della Rete Elettrica...paura e terrore.

To be continued

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4 commenti:

  1. Il tecnico svizzero non parla molto, parla la sua ricevutina per lui che arriva sempre via posta con voci assurde tipo..conversazione introduttiva tot franchi, conversazione conclusiva tot franchi.
    Idem con il medico, con l'avvocato e non so con quante altre categorie che non conosco..qui comanda il dio danaro.
    Non vedo l'ora che arrivi quello dell'elettricità da voi..per leggere la storia, ovvio mi spiace per il frigo..gute besserung!

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  2. Cara Pinguina,
    ma tu mi giuri? Mi giuri che ai tecnici svisseri paghi le conversazioni?
    Fai cosi, la prossima volta: lo fai entrare e non rispondi alle sue domande, nè lo saluti alla fine. Niente conversazioni, niente voci sulla fatturina :)
    Volevo ringraziarti per i tuoi racconti. Adoro capire come funzionano gli altri paesi. Thanks for sharing!

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  3. ah e prego...sempre felice di diffondere le perle di saggezza svizzera ; )

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